di GABRIELE RUBINO
Ricoveri rimandati o saltati del tutto, esami accumulati. Il Covid-19 non è stato semplicemente, da due anni a questa parte, il fronte aperto che ha colonizzato le corsie degli ospedali, ma ha fatalmente ridotto il resto dell'attività sanitaria 'ordinaria'. E in un regione come la Calabria, che aveva e ha deficit strutturali, questo è un pegno che si pagherà caro nei prossimi mesi e anni. Nel primo anno della pandemia, nel 2020, ci sono stati almeno 34 mila ricoveri in meno rispetto all'anno pre-Covid. Per precisione, i Drg chirurgici si sono contratti 18% (- 10.566) mentre quelli medici del 24% (- 23.665). Ovviamente a subire maggiormente la penalizzazione sono stati i ricoveri programmati (vedi tabella). Sono i dati che emergono dal piano (da oltre 15,7 milioni di euro) per il recupero delle liste di attesa varato qualche giorno fa da Roberto Occhiuto.
IL FOCUS SUGLI INTERVENTI CHIRURGICI PER TUMORE MALIGNO- Ma l'invasione del Covid nei presidi non ha risparmiato nemmeno le operazioni più complicate e più serie. Dal documento si evince infatti come "gli interventi chirurgici per tumore maligno mostrano una riduzione media dei volumi intorno al 5,2% con un valore massimo riscontrato negli interventi per tumore della colecisti pari a 41% e un valore minimo del 2% negli interventi di colon".
IL CROLLO DI VISITE ED ESAMI NELLE STRUTTURE PUBBLICHE- Ancora più pesante il delta sulla specialistica ambulatoriale, quindi su esami e visite specialistiche. Rispetto al 2019 il decremento è stato pari al 14%, ma con una sostanziale differenza fra pubblico e privato. Nelle strutture pubbliche ce ne sono state il 25%, pari quasi a -3 milioni e 100 mila. Probabilmente, in parte 'scaricatesi' sul privato che ha registrato un incremento del 17%, ossia circa 760 mila in più.
LA PREVENZIONE SCOMPARSA- Il Covid non ha lasciato 'scampo' nemmeno alla prevenzione. Nel 2020, per lo screening della mammella si è registrata una riduzione di oltre 9.000 inviti rispetto al 2019 (pari al 42%) mentre il numero di persone esaminate in meno è risultato di 6.167, con una flessione del 64% rispetto all’anno precedente. Per lo screening cervicale, invece, si è osservata una riduzione di 36.623 di inviti rispetto all’anno precedente, pari ad una riduzione percentuale del 55%. Il numero di persone esaminate in meno rispetto al 2019 è complessivamente di 11.392 unità, pari ad una riduzione del 65%. Infine lo screening colon retto ha riportato una riduzione di 22.420 di inviti rispetto all’anno precedente, pari al 68%. Sono 11.392 le persone che hanno eseguito il test di screening nel 2020 in meno rispetto al 2019, con una riduzione del 81%.
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