Esercito Italiano e Avis, insieme per un atto di solidarietà per la città

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images Esercito Italiano e Avis, insieme per un atto di solidarietà per la città

  19 settembre 2019 14:43

di FRANCESCO IULIANO

Sono stati poco meno di 40 i donatori di sangue che questa mattina si sono presentati ai cancelli della caserma Pepe-Bettoja, sede del Comando Militare Esercito Calabria per aderire alla raccolta di sangue organizzata dall’Avis Catanzaro 2013.

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Un appuntamento, quello promosso dall’Avis, che ha come obiettivo la sensibilizzazione della cittadinanza ad un gesto di solidarietà importante com’è la donazione del sangue.

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«Per noi - ha detto il colonnello Giampiero Battipaglia, comandante del Comando Militare Esercito Calabria - è una grande soddisfazione ed un grande privilegio avere una collaborazione di questo genere con Avis. Sono appuntamenti che hanno il compito di fare da collante tra la nostra istituzione ed il territorio calabrese. Essere presenti, anche su base volontaria, poi,  è un elemento di ulteriore pregio perché ci fa sentire ancora più utili verso quelle che sono le esigenze della città».

 

E’ da anni, ormai, che le due istituzioni si incontrano per dare vita alla giornata dedicata alla raccolta del sangue. Tanti i militari ma anche tanti civili che hanno lasciato i propri uffici ed i propri impegni per entrare nell’autoemoteca parcheggiata nel piazzale della caserma.  

«Tra  noi di Avis ed i militari in genere – ha commentato il responsabile del gruppo Avis, il medico prelevatore  Fausto Galiano - sono anni, ormai, che diamo vita ad appuntamenti come quello di oggi, che hanno lo scopo principale di avvicinare la cittadinanza alla solidarietà. I dati relativi alle donazioni degli ultimi anni ci danno ragione perché grazie alla disponibilità dei volontari, anche in Calabria siamo riusciti ad ottenere l’autonomia. Ormai, infatti, non dobbiamo più rivolgerci alle altre regioni per soddisfare le nostre esigenze. Ecco perché è  importante che i nostri donatori comprendano che atti come quello della donazione del sangue, non debba rimanere un fatto isolato. C’è bisogno che queste azioni diventino un appuntamento costante e che si rafforzi, così, lo spirito di solidarietà fra i cittadini».

 

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