“Le disposizioni inserite nel “Decreto Agosto” relativamente al processo di fusione e relativo commissariamento delle Camere di Commercio, in un periodo come quello dell’emergenza covid, appaiono uno smacco a danno dei territori di Catanzaro, Crotone e Vibo e della loro rappresentatività. Il dibattito sul riordino e la razionalizzazione degli enti camerali va avanti da diverso tempo e si sono succedute anche diverse pronunce giudiziarie che hanno messo in evidenza la natura controversa dei disegni governativi". E' quanto si legge nella dichiarazione del Consigliere regionale Sinibaldo Esposito.
"L’accorpamento ora è stato imposto con un apposito articolo - prosegue Esposito - inserito in un decreto legge in discussione al Parlamento che obbliga a portare a termine i procedimenti attraverso un iter che, di fatto, gli enti camerali sono impossibilitati a rispettare. Non si è tenuto conto, infatti, dell’assoluta insufficienza del personale in servizio che, a causa dei tagli al turn-over, oggi è ridotto all’osso e non sarebbe in grado di dare seguito ad un provvedimento così complesso. Specie in un momento storico, come quello dell’emergenza covid, in cui l’attenzione è tutta rivolta al sostegno e all’assistenza alle imprese che è l’impegno primario di ciascuna Camera di Commercio".
"Il rischio concreto è che, se la fusione non si sarà completata nel termine previsto, gli organi camerali verranno commissariati da funzionari ministeriali privando gli enti di ogni tipo di rappresentanza locale.
Ho seguito con preoccupazione l'evolversi della vicenda in Senato, anche se ad oggi non ci sono riscontri ufficiali e il tempo è sempre di meno. Per questo motivo, - conclude il consigliere regionale - ho assunto l’impegno di presentare sul tema una mozione da discutere in Consiglio regionale auspicando possa registrarsi la piena condivisione di tutta l’Assemblea. E’ necessario, al contempo, che i parlamentari eletti nei territori di riferimento facciano emergere nelle sedi opportune tutte le criticità legate a questa previsione normativa per chiedere di concerto lo stralcio dal corpo del Decreto”.
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