Esprimersi è un compito complesso e delicato, di più per una generazione che porta ancora i segni dell’isolamento causato dalla pandemia, per i giovani del Sud che lottano in silenzio per affermarsi, sfidando narrazioni distorte, e per chi, con passione, cerca di emergere tra le tante difficoltà di un territorio straordinario ma spesso ostile come la Calabria.
E’ con questo spirito che, dall’incontro con Divercity, associazione di promozione sociale che opera in particolare nella città di Catanzaro, nata con l’intento di creare una comunità in grado di ispirare ed offrire cultura in un’ottica inclusiva e fresca, ha preso corpo “Espressioni d’arte in giardino” una serata dedicata a 10 giovani artisti catanzaresi che si sono raccontati, parlando di sé, delle loro storie e dei loro progetti, attraverso un talk informale e giovane, si sono espressi esprimendo la propria arte, la propria bellezza e le proprie emozioni, trasformando il giardino in un vero e proprio palcoscenico artistico sotto le stelle, affacciato sullo Jonio. Il tutto arricchito da un aperitivo a km zero, con prodotti rigorosamente calabresi e di qualità, fortemente identitari.
Alcuni studiano, altri lavorano, altri ancora sono partiti. Eppure, siamo qui, in un paese che si spopola, tra i terrazzamenti assolati che Massimiliano Capalbo, autodefinitosi giardinosofo, ha trasformato in un giardino ispirato ai principi del filosofo greco Epicuro. Io sono Caterina Scarpino, un'architetta calabrese con molte, forse troppe, passioni. Dopo anni di studi tra Reggio Calabria e Lisbona, mostre a Hong Kong, un periodo di lavoro in Cina e Danimarca, sono tornata nella mia città su invito del Centro Calabrese di Solidarietà per realizzare un progetto straordinario: rinnovare alcuni ambienti scolastici dell’Istituto IPSIA di Catanzaro, rendendoli freschi, inclusivi e funzionali per la fondazione di Base Camp, il primo presidio educativo territoriale in Calabria, nato in risposta all'abbandono scolastico e al disagio socioeconomico. I miei amici storici, come me, sono tornati a Catanzaro. Ci guardiamo e ci chiediamo se le nostre energie inespresse possano concretizzarsi in qualcosa di tangibile. Così è nata Divercity, un’associazione che si impegna a offrire alla nostra città e ai giovani un luogo di aggregazione, ispirazione e cultura, dove si può fare arte, promuovere la cultura e, perché no, anche divertirsi.
In questo luogo di ispirazione e contemplazione, essenziali per menti curiose e creative come quella di Massimiliano Capalbo, ambientalista e “giardinosofo,” e di Mapi, dottoranda in neuroscienze alla Sapienza di Roma, creativa e catalizzatrice di entusiasmi, abbiamo chiesto ai protagonisti di non limitarsi a mostrarci ciò che fanno, ma di esprimere ciò che sono.
Siamo in tanti perché amiamo la convivialità, il dialogo e il confronto, e crediamo nell’importanza di creare una comunità capace di apprezzare la bellezza che questo territorio, fatto innanzitutto di persone, può offrirci. Qui, in questo luogo meraviglioso, abbiamo riunito amici e amiche, espressione di arte nelle sue forme più varie, e qui possiamo trovare la pace, come avrebbe voluto Epicuro, in atarassia, liberi da turbamenti e pronti a far fiorire un’amicizia profumata di allegria e bellezza. Siamo arte e non temiamo di raccontarlo.
Durante la serata, una performance di live painting a cura di Rocco Del Franco, Aurora Tassoni, Anna Rosa Louis, Raffaele Rotundo e Antonia Mercurio (in arte Creeptica), dopo una pausa aperitivo allietata dallo spettacolo di magia itinerante di Luigi Pucci, sarà la volta della musica di Chiara Scalise, componente della band catanzarese “Laripa” mentre, a seguire, il dj set di Francesco Ranieri che ci accompagnerà fino alla conclusione della serata.
Nel corso della serata, i vari terrazzamenti del giardino hanno ospitato le illustrazioni di Giuseppe Rotella, Aurora Tassoni, Anna Rosa Louis, Rocco Del Franco (in arte Testa di latta), Simona Gregoraci (in arte Tindaisy) Giuseppe Rotella e Raffaele Rotundo, il tutto sullo sfondo mozzafiato del Golfo di Squillace.
È fondamentale svelare ciò che si cela dietro una tela, un trucco di magia, una voce e una chitarra, o un libro che spiega la guerra ai bambini. Dietro ogni performance, ogni intrattenimento, ci sono storie, vite, scelte e, soprattutto, coraggio. Così nasce l’idea di Espressioni d’Arte, un evento che unisce esposizioni, performance e magie a un momento essenziale: l’espressione di ciò che siamo e ciò che facciamo, mettendoci in contatto gli uni con gli altri. Esprimersi significa dipingere, suonare, cantare, far scomparire una carta, ma è anche parola e dialogo, che diventano a loro volta momenti artistici, fonte di ispirazione, come le storie che ognuno è capace di raccontare, mettendosi a nudo.
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