di PAOLO CRISTOFARO
Non si è ancora conclusa la vicenda dell'esproprio avviato nel 2004 e mai concluso a Squillace Lido, che ha portato ad una richiesta di risarcimento, da parte dei proprietari del terreno, di 345 mila euro nei confronti del Comune di Squillace (LEGGI QUI). Il Tribunale Amministrativo della Calabria ha ora nominato un perito per stabilire l'entità del risarcimento.
Dopo un'accesa diatriba tra maggioranza e opposizione su come gestire il contenzioso - che non si sapeva se far rientrare nella massa passiva del dissesto (vista la data di avvio) o nella gestione corrente (in base alla data della sentenza per l'ottemperanza del Tar) - il Tribunale ha riconosciuto la competenza dell'Organo Straordinario di Liquidazione, passando al commissario, Mario Pizzino, la patata bollente. E così i proprietari del terreno, difesi dai legali Pietro Greco e Gianfranco Marcello, si sono rivolti proprio a lui - che ha nominato l'avvocato Mariafrancesca Ielo - per vedersi riconosciuto il corrispettivo risarcimento.
Intanto il Tar di Catanzaro, con ordinanza del 1° giugno 2020, ha nominato un perito, l'ingegnere Eugenio Artusi, di Satriano, per eseguire una perizia sul terreno e valutare oggettivamente il danno subito dai proprietari con il mancato completamento dell'esproprio, tenuto conto della sua destinazione urbanistica e di valori applicati eventualmente rinvenibili in atti ufficiali. L'anticipo per il tecnico, che ammonta a 700 euro, dovrà pagarlo, come stabilito dai giudici, il Comune di Squillace.
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