E…state in parrocchia: un viaggio tra sogni, fede e amicizia che ci resta dentro

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images E…state in parrocchia: un viaggio tra sogni, fede e amicizia che ci resta dentro

  08 luglio 2025 21:06

di SARA CALABRETTA

Si sa che l’estate è quel periodo dell’anno tanto atteso da tutti: non c’è scuola, si resta svegli fino a tardi con gli amici, si passano le giornate a mare… insomma, ogni estate ha il suo profumo, la sua luce, il suo ritmo. E per la nostra parrocchia, l’estate ha anche un suono inconfondibile: quello delle risate dei bambini, dei passi degli animatori che corrono al mattino, delle canzoni che riempiono l’aria e creano l’atmosfera giusta per iniziare le nostre giornate. È così che ha preso vita anche quest’anno la nostra indimenticabile settimana di Grest: una vera e propria avventura del cuore, che ha coinvolto bambini, ragazzi e animatori in un’esperienza intensa, educativa e carica di emozioni.

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Dopo le Olimpiadi, che avevano già acceso l’entusiasmo e la voglia di condividere, siamo ripartiti con energia e passione. Gli animatori, anche se reduci da qualche giornata al mare e meritato riposo, hanno continuato a pensare ai bambini, preparando tutto nei minimi dettagli. Ogni cosa è stata curata con amore, affinché i ragazzi potessero vivere una settimana piena di significato e, al tempo stesso, ricca di divertimento.

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Il viaggio di “Up” e il viaggio dei nostri cuori

 

Il tema di quest’anno è stato ispirato al film “Up”, un grande film che nasconde insegnamenti profondi e delicati. Tra i personaggi vi sono Carl un vecchio un po’ burbero con tutti tranne che con la cara moglie Ellie; Russel, un bambino curioso e intraprendente, membro degli scout che vuole aiutare il signor Carl nell’intraprendere il suo viaggio in memoria della moglie; Dug e Kevin, simpatici amici animali che si uniranno in questo cammino. Questa storia sembra essere molto familiare, perché, in realtà, parliamo del viaggio che i bambini vivono con noi e noi con loro. Russel, il piccolo esploratore curioso e generoso, è diventato il simbolo di ogni bambino che si affida all’altro con spontaneità e desiderio di crescita interiore, Carl, invece, rappresenta ciascun animatore, a volte stanco o chiuso in sé, ma pronto a riaprirsi alla vita grazie all’energia travolgente dei bambini. Ed è proprio così che ogni giorno ha preso forma. Un cammino interiore ed esteriore, costruito con riflessioni mattutine, attività creative, momenti di preghiera, merende condivise e giochi scatenati.

 

Giorno 1 – I sogni: il nostro primo dono

Il Grest si è aperto con un tema fondamentale: i sogni.

Ogni bambino è stato invitato a riconoscere il proprio sogno, a condividerlo senza timore, e a scriverlo su un cuoricino di carta. Quei cuori, appesi su un grande albero, sono diventati la rappresentazione viva dei desideri di ciascuno. Non sogni “grandi” agli occhi del mondo, ma sogni veri, personali, sentiti, a volte teneri, a volte profondi. Dio è colui che ci mette nel cuore queste speranze, ed è anche colui che ci accompagna nel realizzarle, passo dopo passo, spesso attraverso le persone che ci affiancano: amici, genitori, animatori. Il viaggio verso la realizzazione dei sogni può essere difficile, ma mai impossibile se camminiamo insieme.

Giorno 2 – La bellezza interiore e la gratitudine

Nel secondo giorno, i riflettori si sono accesi sulla bellezza “che non si vede” e sulla gratitudine. I bambini hanno condiviso per cosa si sentono grati: per la famiglia, per gli amici, per le sorelle, i fratelli…

Riconoscere i doni ricevuti significa scoprire la presenza di Dio nella nostra vita, nei piccoli gesti quotidiani. In questo momento di riflessione non è mancato un pensiero per i tanti bambini nel mondo che vivono in povertà o sotto le bombe. Non possiamo forse comprendere fino in fondo, ma conoscere è necessario: da lì nasce l’empatia e la voglia di pregare per chi ha meno di noi. È stato un momento toccante, in cui la fede e la coscienza si sono intrecciate, e i bambini, pur piccoli, hanno dimostrato una grande profondità d’animo.

Giorno 3 – L’incontro con l’altro

La terza giornata ha affrontato il valore dell’incontro: l’incontro con l’altro, ma anche quello con sé stessi e con Dio. I bambini hanno realizzato un braccialetto con la carta, scrivendo sopra una parola che sentivano vicina al loro cammino personale: felicità, amore, fiducia, entusiasmo, sicurezza. Ogni braccialetto è diventato un piccolo segno di identità e speranza, un “amuleto” spirituale da portare con sé.

Il momento più atteso del pomeriggio? I giochi d’acqua! Gavettoni, dodgeball, baseball acquatico… uno tsunami di risate, spruzzi e allegria. Certo, gonfiare tutti quei palloncini non è stato facile, ma la fatica sparisce quando si vedono quei sorrisi felici che ripagano ogni sforzo. E così, ancora una volta, la gioia dei bambini diventa la forza degli animatori.

Giorno 4 - L’apparenza e la verità del cuore

Il penultimo giorno ha toccato una tematica delicata e attualissima: l’apparenza.

Spesso ciò che vediamo non corrisponde alla realtà; persone o situazioni possono deluderci. Ma da ogni delusione si può imparare. Ai ragazzi è stato insegnato a non arrendersi, a non chiudersi in se stessi, ma a guardare ogni ostacolo come una possibilità di crescita. Dio non ci abbandona mai: cammina accanto a noi, anche quando ci sentiamo ingannati o delusi. A rendere il tutto più speciale, c’è stata la caccia al tesoro, attesa da tutti: bambini, animatori, persino i più timidi. Un’esperienza che unisce, crea collaborazione, accende il desiderio di superare insieme ogni prova. E tra indovinelli, tappe nascoste e tanto movimento, si è rafforzato lo spirito di squadra. Anche le merende offerte – dai panini generosi di Crudo&Cioccolato alle donazioni delle animatrici – hanno testimoniato la bellezza di una comunità che condivide e si prende cura.

Giorno 5 – Una fine che è solo l’inizio

L’ultimo giorno è arrivato in punta di piedi, con il suo carico di emozioni. Si respirava un’aria diversa: più dolce, e anche più malinconica. Ultimi balli, ultimi abbracci, ultime attività. Ma nessun addio, perché le vere esperienze non finiscono mai: si trasformano, si conservano nel cuore e germogliano nel tempo.

 

Essere animatori non significa solo “animare”. Significa esserci, nelle risate come nei momenti di difficoltà. Significa costruire legami autentici, sentirsi responsabili del sorriso e del cammino di ogni bambino. È un’esperienza che plasma l’anima, che insegna ad amare, ad ascoltare, ad accogliere.

“La passione supera il talento.” E chi ha il cuore pieno di passione per i bambini, per la fede e per il servizio,

riesce sempre a donare qualcosa di vero. L’ultima frase del film “Up” ha risuonato nel cuore di tutti:

“Hai concluso un’avventura, ora vai a viverne un’altra.” Ed è questo che vogliamo dire ai nostri ragazzi, a nome di tutti gli animatori: il viaggio non finisce qui. Abbiamo vissuto un’avventura meravigliosa insieme, ma ne verranno altre perché voi siete parte del nostro cuore. Ogni nome, ogni risata, ogni lacrima

consolata, ogni passo fatto insieme… è scolpito dentro di noi.

E a chi ci chiede: “Ma come fate a stare con i bambini dalla mattina alla sera?” Rispondiamo semplicemente:

“A chi ama Dio, tutto è possibile.

 

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