Ettore Autunno pubblica il suo primo volume

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  26 aprile 2023 10:51

Sono nato da un amore e morirò amando”, è la prima raccolta di versi di Ettore Autunno, pugliese di nascita residente da anni a Milano, città che ama quanto la sua Cellino San Marco.

Una raccolta di liriche intense, di potente e struggente bellezza, dal titolo che è, nel contempo, emblematico e programmatico, quasi una sorta di manifesto poetico ed esistenziale.

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Il libro è stato presentato nei giorni scorsi a Monza presso il Fiorfood Bistrot, con la partecipazione speciale dei Radical Chic, (gruppo musicale composto a Vincenzo Francaviglia, Maurizio Accordi e Lino Gaetano). “Ringrazio - ha sottolineato l’autore nel corso del suo intervento - tutti coloro che hanno partecipato e in particolare lo staff del Fiorfood Bistrot, Alessandra Favretti per la lettura, Andras Kocsis per le sue meravigliose foto e video, e Enrico Pedrelli che ha presentato egregiamente  l’evento”.

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Talento poliedrico, musicista, poeta e artista, anima appassionata che ben conosce dell'amore ogni sfumatura, Ettore Autunno - nella vita, insigne esperto di tematiche sociali, logistica e welfare aziendale – con questo suo volume ci consegna 99 poesie e 110 aforismi dedicati all’amore, al dolore che inevitabilmente attanaglia ciascuno di noi, all’età del tempo e del sorriso: è un vero e proprio compendio di emozioni a tutto tondo con immagini di notevole forza e di icastica efficacia.

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Premiato ad importati concorsi letterari, tra i quali ricordiamo il premio “Alda Merini”, promosso dall’Accademia dei Bronzi, Ettore Autunno canta, alla maniera degli antichi Trovieri, l'amore per la propria sposa, vista come punto fermo nel mare troppo spesso agitato e convulso dell'esistenza; un amore immenso, incommensurabile, che è insieme punto di partenza e approdo, meta agognata e viaggio, fatto di incontri appassionati, di sogni, di desideri, di pensieri, complicità e sintonia; e di occhi che si cercano, respiri che si ascoltano, mani che si stringono, s'intrecciano, scolpiscono a tutto tondo una realtà viva che è al tempo stesso fisica e metafisica, carnale e spirituale, dove l'anima si mette a nudo e spicca il volo verso infiniti incanti.

«Questa elegante raccolta - scrive Ilaria Celestini - è un vero e proprio inno alla Donna, a quell'eterno femminino di cui da sempre, i poeti, cercano di catturare l'essenza, dipingendo immagini di sguardi che avvincono, recando salvezza o sgomento; di gesti che, pur nella loro semplicità, sono accompagnati da una grazia impalpabile e sublime, quali ali di farfalle che si dispiegano, variegate e magnifiche, fragili e imprendibili, nel vento: metafora raffinata che allude alla necessità, per l'amore, di nutrirsi sempre di rispetto e libertà. Sempre attento agli aspetti di rilevanza sociale e ai drammi che segnano il nostro tempo, il poeta, mentre esprime l'amore per la moglie, sposa e musa ispiratrice, traccia le linee di un amore ideale e quotidiano, che, attraverso il tempo, si rafforza, diviene sempre più intenso e vero, anche dentro al dolore e ai travagli che inevitabilmente accompagnano ogni umana esistenza; e stigmatizza ogni forma di violenza, nei confronti di chiunque e, in particolare, verso “tutte le donne del mondo”, usando la validissima immagine delle mani, che sanno accarezzare e donare amore e gioia, ma che spesso, in ben altri contesti, creano sofferenza e lutto, nella consapevolezza che la forza di un uomo deve sempre essere usata per proteggere e costruire, e mai per ferire o distruggere».

L'amore, quando è autentico, pervade ogni aspetto della vita e permea di sé ogni ambito e ogni frammento della realtà; così, la passione d'amore diviene, per l'Autore, uno sguardo capace di abbracciare il mondo intero, in una concezione che, dalla propria dimensione particolare e intima, sa elevarsi all'universale, facendosi solidale con i più deboli, con gli indifesi, e diviene voce di chi non ha voce, canto che, con umiltà e tenacia, è sempre proteso all'edificazione di un mondo migliore.

«Una silloge - conclude Celestini - di notevole spessore ed eleganza, che si fregia dell'ottima prefazione di Massimo Gherardini e che sa coinvolgere i fortunati lettori in un vero e proprio crescendo di emozioni, di lampi e d'istanti quasi impressionistici che coniugano garbo e potenza nell'espressione, colori accesi e delicate nuances, in un sapiente mosaico di autenticità e idealità, omaggio agli affetti più veri e invito a seguire e servire i valori più nobili dell'umanità: un libro da amare e da gustare con l'anima».

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