"Catanzaro balcanizzata, soffocata dal sistema "me la vedo io". Un assessore degli anni '80, persona di spessore, ma cresciuto all'ombra di una certa politica, era convinto che quando una sola persona si rivolgeva ad un amministratore per chiedere la soluzione di un problema, non valeva la pena occuparsi di quella questione. La segnalazione, sempre secondo quell'assessore, diventava problema se e solo se almeno dieci persone ne chiedevano la risoluzione". Lo afferma in una nota il consigliere comunale Eugenio Riccio.
"Ecco evidentemente il sindaco Abramo - prosegue- avrà conosciuto quello stesso assessore e ne avrà sposato la filosofia. Una filosofia che di certo non può far bene ad una città capoluogo di Regione. E gli effetti di questo modo di fare sono sotto gli occhi di tutti. Non mi piace parlare di sistema Catanzaro, perché sono certo che molti amministratori agiscano in buona fede e nell'interesse collettivo. Lo chiamerei piuttosto un sistema "anni '80 targato Sergio Abramo". Creare il problema, farlo deflagrare, per poi risolverlo personalmente all'insegna del " MA VIJIU EU". Farsi pregare, guadagnare la scena, e poi togliere la soluzione dal cilindro".
"È successo in questo giorni, con la vicenda Porto, dove l'amministrazione comunale, al posto del buon senso, utilizza la clave per amplificare il problema, creare la psicosi tra i diportisti in attesa del salvatore della patria, il sindaco, sempre pronto con la soluzione del problema a rassicurare cittadini e interlocutori che : "tranquilli, è difficile, ma mo ma vijiu eu ... pecchi on mu dicistuvu prima" .. Ecco, proprio perché ci sono stati amministratori che hanno agito così, questa città capoluogo di Regione, conta opere incompiute, scippi, recriminazioni, dignità politica e sociale perduta. Recuperare tutto però oggi si può. Basta cambiare passo - conclude-, basta cambiare interlocutori, basta solo volerlo".
LEGGI QUI LA DENUNCIA DI RICCIO SULLA SITUAZIONE DEI DIPORTISTI
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