Benedetto, lei nel corso di questa campagna elettorale si è schierato a favore dell'Europa degli investimenti e contro all'Europa delle ecofollie. Ritiene sia questa l'unica strada percorribile?
"Ne sono estremamente convinto ma questo non significa che la sostenibilità ed ovviamente la tutela dell'ambiente siano un tema di serie B. Tuttavia, ad oggi, l'Europa si è mostrata totalmente piegata alle ideologie, le così dette ecofollie, mettendo da parte gli aspetti più pratici ma anche quelli più rilevanti. Io dico no alla lobby delle carni in provetta, dico no all'auto elettrica che mette in ginocchio i nostri stabilimenti con relativi posti di lavoro e sono fortemente perplesso dalla retorica del nutriscore. Serve sempre equilibrio, quello che in Europa è mancato, sta mancando e continuerà a mancare senza un vero cambio di passo. Per questo Fratelli d'Italia si propone di cambiare l'Europa. Non è un semplice motto, è un insieme di idee di buon senso e di programmi nei quali credo fortemente"
Quanto il mondo dell'impresa può contribuire ad una vera e propria rinascita del nostro Mezzogiorno?
"Dove ci sono imprese c'è vita. Può sembrare una frase fatta ma non lo è. L'assistenzialismo sfrenato, con scarsi controlli e regole lacunose, genera delle storture sociali. I territori possono crescere solo lì dove vi è un tessuto imprenditoriale in grado di creare opportunità e di favorire gli investimenti. Così e solo così viene favorita la natalità, viene combattuto lo spopolamento, viene creato valore aggiunto. L'Europa può e deve favorire con un piano ad hoc una maggiore industrializzazione del nostro Mezzogiorno, pur sfruttando le principali vocazioni della nostra terra. Penso alla logistica in virtù dei nostri asset sul mare, al turismo ed ovviamente all'agricoltura, zootecnia, pesca e artigianato. Bisogna combattere la concorrenza sleale e competere con i colossi economici come la Cina e l'India"
Benedetto cosa si aspetta da questo voto europeo?
"Da cittadino mi aspetto in primis una larga affluenza alle urne. Purtroppo la piaga dell'astensionismo è sempre più evidente. Mi auguro che possano essere giornate di democrazia e di partecipazione. L'Unione Europea talvolta viene vista nell'immaginario collettivo come una sorta di entità lontana e invece è molto più vicina di quanto si possa pensare. Incide sulla vita ed ovviamente sul futuro dei cittadini e delle imprese. Desidero al tempo stesso un Parlamento Europeo con maggiori poteri rispetto al Consiglio e alla Commissione"
E da candidato di Fratelli d'Italia cosa si aspetta?
"Mi aspetto un ottimo risultato di Fratelli d'Italia in tutte le circoscrizioni. Il governo Meloni sta lavorando molto bene, il nostro Premier si è dimostrato autorevole sui tavoli internazionali. L'Italia gode di ampio protagonismo e prestigio. Questo metodo sarà portato in Europa. Penso al Piano Mattei per l’Africa che ha mostrato le capacità del nostro Paese, la visione strategica del nostro governo per affrontare la sfida migratoria e la cooperazione con il continente africano"
Cosa potrebbe portare in Europa del suo bagaglio di esperienza?
"Come detto io sono un imprenditore, quindi indubbiamente le difficoltà di chi fa impresa. Le esigenze e le necessità di essere competitivi, di poter esportare e alzare l'asticella. Ma in passato sono stato anche assessore regionale in Basilicata, in questa veste ho compreso che la politica del fare può davvero incidere sulla crescita dei nostri territori. Guidando, ad esempio, l'assessorato alle Infrastrutture ho attenzionato la sfida di collegare la Basilicata al Nord Italia con la Freccia Rossa e ci siamo riusciti. Ho girato in lungo e in largo la Basilicata ed ho compreso bene quanto la Basilicata ma non fa eccezione la Calabria, la Campania e il Sud intero abbiano fame di infrastrutture e di collegamenti, in particolar modo nelle aree interne. Questa è una sfida e questi temi mi prefiggo di portare in Europa"
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