Europee, il Sindacato elettori italiani: "Far votare pure i lavoratori fuori-sede e altre categorie impedite"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Europee, il Sindacato elettori italiani: "Far votare pure i lavoratori fuori-sede e altre categorie impedite"

  22 febbraio 2024 14:25

Nell’aprile 2006 è nato in Agnone del Molise (provincia di Isernia) il SEI – Sindacato elettori italiani, un’associazione culturale, fondata dal giornalista Domenico Lanciano, allo scopo di difendere i diritti dei cittadini soprattutto nell’esercizio costituzionale del voto. Come hanno riportato alcuni giornali dell’epoca, il SEI si è rivolto con un apposito appello all’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per "ottenere un decreto urgente atto a far votare nel comune di residenza temporanea quel mezzo milione e più di elettori che si stimano impossibilitati a raggiungere il luogo di residenza anagrafica, rimanendo di fatto esclusi dal diritto-dovere di esprimere il proprio voto".

"L’evidente riferimento riguardava studenti e lavoratori fuori sede - si legge in una nota - ma anche ricoverati in ospedali e in case di cura. Inoltre, onde evitare di chiedere o elemosinare chi possa accompagnare al seggio gli elettori con problemi di deambulazione, l’appello chiedeva pure di utilizzare gratuitamente la Croce Rossa, l’Unitalsi ed altre organizzazioni di volontariato per accompagnare da casa alle cabine gli elettori con disabilità. Tutto ciò dovrebbe valere per tutti i tipi di consultazione elettorale".

Banner

"Oggi, nell’imminenza delle elezioni europee, si viene a conoscenza che il Governo sta per approvare un emendamento che permette soltanto agli studenti fuori-sede di votare nel luogo di residenza temporanea. Vengono così esclusi i tanti lavoratori o gli altri impediti per motivi sanitari. Perciò, il SEI – Sindacato Elettori Italiani chiede ai Legislatori di integrare tale emendamento pure per rendere paritari gli elettori che non sono in grado, per qualsiasi motivo, di raggiungere il luogo di residenza anagrafica per esprimere il diritto-dovere di voto", conclude la nota.

 

Banner

 

 

 

 

 

 

 

li studenti fuori sede sì, i lavoratori no. Il governo fa un mezzo passo avanti sulla richiesta di far votare, alle elezioni europee di giugno, circa 5 milioni di italiani nel comune in cui sono temporaneamente domiciliati. Ma l’emendamento di Fratelli d’Italia, su cui è stato dato parere favorevole in commissione Affari costituzionali al Senato, riguarda solo una piccola parte di questa platea: si stima che siano poco più di 400mila, infatti, gli studenti fuori sede da almeno tre mesi, cioè l’8,2% del totale degli italiani fuori sede. Restano esclusi, al momento, i lavoratori (e i pazienti bisognosi di cure mediche) che vivono in un luogo diverso da quello di residenza

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner