di SABATINO NICOLA VENTURA
La vicenda ex scuola Maddalena, che trova contrapposti Italia Nostra e alcune associazioni al sindaco Abramo e alla sua Amministrazione Comunale, mi induce a qualche riflessione che vado ad esplicitare.
Intendo affrontare e utilizzare l’argomento dall’angolo di osservazione del politico ed ex amministratore della città.
Non ho elementi per valutare analiticamente se la pratica scuola della Maddalena ha vizi formali e sostanziali, per come sostiene la diffida di Italia Nostra, ma ho la certezza che il sindaco, per questa scelta, abbia ragionato in modo inadeguato e miope.
La mia attenzione vuole essere più ampia rispetto all’ambito circoscritto dal caso di specie; Infatti utilizzo la vicenda per svolgere in breve ragionamento di carattere, come ho detto, più esteso.
Valuto la decisione di abbattere la fatiscente scuola della Maddalena per costruire su quel sito un plesso/alloggi per le forze armate e dell’ordine, profondamente sbagliata, anche al di là degli argomenti sollevati da Italia Nostra.
Il vecchio centro-storico della città dei tre colli è, già da molti anni, in sempre più profonda crisi. È anche, per come constatiamo, la prova più evidente della recessione di tutta la città. Questa parte di Catanzaro ha subito negli anni una consistente perdita di residenti; per come, d'altronde, tutta la parte centro alta dei tre colli e non solo. (Le cause, che non intendo provare a esplicitare in questa mia nota, sono molteplici e meritano una specifica riflessione). Tale situazione comporta un’ampia disponibilità di appartamenti privati non occupati. Ma anche di edifici, già utilizzati dalla pubblica amministrazione o dalle forze armate o dalle forze dell’ordine, da tempo abbandonati.
La possibilità di vendere appartamenti in questa parte di città si è resa sempre più difficile: pur con prezzi molto bassi, la domanda è notevolmente crollata. Gli edifici pubblici liberi, non appetibili, sono stati lasciati all’inesorabile degrado.
Sarebbe dunque normale pensare, invece di costruire alloggi, di utilizzare quanto è già disponibile.
Infatti, il caso scuola della Maddalena, ad esempio, ci offre l’occasione per impostare un nuovo e lungimirante percorso, che dovrà riguardare l’intera città, evitando ogni qualvolta potrà essere possibile la costruzione di altri palazzi.
Propongo, pertanto, che l’Amministrazione Comunale sospenda ogni procedura attuativa riguardante la demolizione della scuola Maddalena e la successiva costruzione di una nuova palazzina. Proceda, viceversa, con un’altra ed innovativa scelta, nei termini e con le modalità previste dalle leggi, ad acquistare nel centro della città un numero di appartamenti, nella quantità e nell’ampiezza, pari a quelli previsti dal progetto del nuovo edificio, per destinarli ad alloggi per le forze dell’ordine. In alternativa propongo, se fosse ritenuto più consono, il recupero e la ristrutturazione di un edificio pubblico da tempo abbandonato, per destinarlo allo scopo già dichiarato. Ognuna di queste scelte soddisferebbe l’esigenza, che condivido, di realizzare alloggi nel vecchio Centro Storico per le famiglie e gli agenti delle forze dell’ordine e militare, evitando un intervento, quello della Maddalena, scorretto sotto ogni aspetto.
Quanto ho pensato, mi sembra di buon senso, può essere svolto dalla buona politica in un raccordo positivo fra Comune e Regione.
Il finanziamento ad ok, già ottenuto per la costruzione di alloggi, potrà essere facilmente ripensato in un rapporto proficuo Comune/Regione.
Aggiungo a quanto detto: sarebbe opportuno mantenere contestualmente un ragionamento su un’asserzione diversa rispetto al destino dell’ex scuola Maddalena.
A tal proposito dico; se il plesso scuola Maddalena ha un valore storico/architettonico da difendere, bisognerà allora lavorare per ottenere appositi finanziamenti per il suo recupero, per un suo ritorno agli antichi splendori, per una fruizione del plesso nei termini che si riterranno più confacenti.
Se però il plesso in questione risulterà privo di ogni valore architettonico, storico, artistico e via dicendo, bisognerà allora procedere alla demolizione, sempre che, ripeto, non comprometta il valore a sé stante della contiguità con la chiesa o all’unicità del complesso.
Non sarebbe giusto mantenere in piedi un corpo fatiscente e in profondo degrado.
Una volta demolito, se questa dovesse essere la scelta “obbligata”, il sito reso libero dovrebbe, a mio avviso, ospitare un parcheggio auto, da predisporre con ogni attenzione rispettosa dei luoghi.
Il Centro-storico, per come tutti da moltissimi anni diciamo, ha un bisogno urgente di parcheggi. La zona del quartiere Maddalena soffre enormemente di questa assenza. La sua realizzazione aiuterebbe il quartiere e lo stesso centro storico a una diversa vivibilità.
Richiamo l’attenzione che uno dei motivi che rende non accattivante abitare case nel centro è la mancanza di parcheggi.
Tale situazione ha reso esasperati i residenti.
Non più, dunque, altre costruzioni, ma utilizzo di quanto già in abbondanza c’è. Nel contempo si rende necessario passare dalle parole ai fatti: sarebbe opportuno un piano di recupero aree, anche piccole, per assicurare parcheggi ai residenti del centro. Bisognerà, pertanto, valutare la reale necessità, con ogni prudenza ed attenzione, di mantenere in piedi qualsiasi struttura che insiste in città, anche se priva di ogni valore e significato, e che comporta oramai nocumento alla qualità della vita nel centro-storico, ma anche, in generale, nella città.
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