Fabio Macagnino, il cantautore "mediterraneo" è al lavoro per il suo quarto album (VIDEO)

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images Fabio Macagnino, il cantautore "mediterraneo" è al lavoro per il suo quarto album (VIDEO)
Fabio Macagnino
  23 luglio 2020 22:36

di CLAUDIA FISCILETTI

Quando gli viene chiesto quale sia il suo genere musicale, il cantautore Fabio Macagnino risponde: “Candalìa”. Un termine tipicamente reggino che indica l’azione del cullarsi, del trastullarsi, e racchiude in sé l’essenza della vita, secondo Macagnino. Nel suo sound mediterraneo s’incastrano anche sonorità di musica contemporanea, dando vita a melodie uniche. Nato a Hilden, in Germania, e trasferitosi in Calabria poco più che quindicenne, Fabio ha impiegato un po' di tempo prima di assorbire totalmente le tradizioni della terra calabrese, appassionandosi ad esse e rendendole un ingrediente fondamentale nella sua produzione musicale. Con Massimo Cusato e Francesco Loccisano ha trovato una “sintonia sonora” tale da poter collaborare occasionalmente con loro, tanto in studio di registrazione quanto, nell’ultimo anno, anche in esibizioni live che però si sono interrotte con l’arrivo del covid19 e adesso stanno ripartendo lentamente. A La Nuova Calabria Fabio racconta il suo viaggio alla scoperta delle tradizioni calabresi, la sua passione per l’architettura e alcuni dei suoi progetti futuri.

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Fabio, sei nato in Germania quindi la domanda sorge spontanea: come è nato questo legame con la Calabria?

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“Il legame è avvenuto pian piano. Ci siamo trasferiti a Caulonia quando avevo circa 15 anni, dal momento che mia madre è calabrese mentre mio padre pugliese. Quando sono arrivato in Calabria a mala pena capivo la lingua italiana, figuriamoci il dialetto calabrese, quindi ho impiegato un po' ad ambientarmi perché i primi anni non stavo benissimo, volevo tornare nella mia terra natìa dove avevo tutti i miei amici. Poi col tempo mi sono letteralmente innamorato della Calabria, della Locride, perché probabilmente ero alla ricerca di radici, di identità che ancora non avevo. Da qui mi sono interessato a tutto quello che erano radici e tradizioni di questa terra. Dopo aver fatto questo studio approfondito ho cominciato a metterci del mio, la mia biografia influenza molto la mia musica. Provengo dal rock, dalla musica contemporanea, e ho un po' innestato nella musica popolare tutto il mio bagaglio musicale antecedente. Ho cercato una sintesi tra questi due mondi”.

Non sei solo cantautore ma anche attore e architetto. Trovi ci sia un nesso tra queste tre professioni?

“Per quanto mi riguarda si. Dico sempre che per fare musica ho studiato architettura. Sono molto appassionato di architettura anche se non mi occupo della professione in sé. Per la musica attingo a quella corrente dell’architettura che è il regionalismo critico, per cui se qualcuno ascolta la mia musica in Inghilterra dalle sonorità riesce a capire che proviene da un mondo mediterraneo”.

A cosa t’ispiri nel momento in cui devi comporre e scrivere un brano?

“Quello che mi accade in genere è che durante un qualsiasi evento sento la necessità, nella mia testa, di scrivere la colonna sonora che di adatti al momento, immagino che tipo di atmosfera debba esserci di sottofondo in quel determinato tipo di evento. L’idea di approcciarmi a questo modo di scrivere, attingendo anche ad esperienze personali, ho iniziato ad usarlo quando ho letto una frase di uno dei miei riferimenti musicali, Leonard Cohen, che in sostanza dice: tu non puoi essere universale se prima non sei autobiografico. Solo chi è autenticamente autobiografico riesce a scrivere cose universali e a me questa cosa ha cambiato l’approccio alla scrittura, perché la reputo una cosa vera, uno non può astrarsi dalla propria vita per scrivere cose universali ma deve andare in fondo nel proprio vissuto per incontrare radici comuni”.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

“Sono studio di registrazione per il mio nuovo album che avrà un sound punk popolare e spero di pubblicarlo prima di Natale. E’ stato anticipato da un brano, “Menti sentimenti”, il cui videoclip e stato caricato sul mio canale Youtube durante il periodo coronavirus. Ho pensato che si prestasse parecchio per essere pubblicato proprio in quel determinato momento. Parla del fatto che nonostante possiamo essere lontani in realtà non c’è distanza”.

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