"Il sindaco Abramo ha gettato la maschera. Ora si capisce perché non ha protestato per la nascita della facoltà di medicina “tecnologica” a Cosenza (che detto per inciso tra pochi anni diventerà la seconda facoltà di medicina della Calabria, annientando quella di Catanzaro). Annunciando la possibile nascita di un inutile e folkloristico corso di laurea in lingue cinese e arabo, ha ammesso – sempre Abramo - di essere complice dei traffici e degli inganni che si consumano tra ambienti universitari a danno di Catanzaro", così in una dichiarazione congiunta Antonio Corsi consigliere comunale (gruppo misto) del Comune di Catanzaro, e Alfredo Serrao, presidente dell'associazione "I Quartieri".
"Il sindaco pensava di stupire tutti con effetti speciali: “guardate, vi ho portato il corso di laurea in lingue…”. Invece, con questa puerile ammissione, ha confermato l’esistenza di un baratto tra l’Università di Catanzaro e quella di Cosenza, a tutto vantaggio dell’Università di Arcavacata. Anche un bambino capirebbe che in tempi di pandemia un laureato in medicina è più prezioso di un mediatore linguistico in arabo e cinese. Lo diciamo con tutto il rispetto possibile per quest’ultima figura professionale", hanno continuato.
E concludono: "Ecco in che mani siamo finiti. Un’Amministrazione che tradisce la propria Città e che meriterebbe solo per questo di andare immediatamente a casa. Questo è il tradimento più grande perché svende la dignità di una Città, costretta ad accontentarsi delle briciole, gli avanzi dei commensali stranieri che stanno balcanizzando Catanzaro, tutto quello che invece per il sindaco Abramo è una vittoria ed un grande banchetto per fare festa. Sì, una festa macabra che annuncia tristi orizzonti".
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