“La difesa della Facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia non ha nulla che possa tacciarla provincialismo. La manifestazione di domani a Catanzaro è orientata a tutelare gli interessi di una città che coincidono con quelli della Calabria. E a dare più forza all’iniziativa del presidente Bosco, che sulla vicenda ha messo in agenda una riunione del Consiglio comunale della città. Realizzare un doppione di Medicina all’Unical, provocherebbe un depotenziamento di quella catanzarese in attività da mezzo secolo. E un’ulteriore penalizzazione del tessuto socio-economico del capoluogo che, dopo vent’anni di oscurantismo, sta tentando di risollevarsi".
Lo scrive in una nota l'esponente del Pd, Francesco Pitaro, candidato al Senato nel Collegio Catanzaro-Vibo-Reggio.
"Questo è il punto cruciale per cui domani i cittadini si mobiliteranno al di là delle appartenenze politiche. Un punto, peraltro, avallato dal cosiddetto ‘Lodo-Leone’, che esclude la costituzione di Ingegneria a Catanzaro per le stesse ragioni per cui è improponibile Medicina a Cosenza. Alle classi dirigenti è richiesto di riappropriarsi della visione unitaria dello sviluppo della regione, per armonizzare e valorizzare i punti di forza dei singoli territori, non certo di assecondare la storica tendenza della Calabria a dividersi, trascurando l’importanza vitale di irrobustire la coesione regionale.
Al contrario, sta capitando che, profittando di questa fase elettorale, la facoltà di Medicina di Catanzaro sia stressata da attacchi privi di argomentazioni logiche. Attacchi che hanno trovato, come ha denunciato la Fp Cgil Area Vasta, agganci nei ‘cavalli di Troia’ dell’istituzione del corso di laurea di Medicina e Tecnologie digitali nell’Unical e nei bandi di reclutamento di ricercatori destinati ad attività cliniche per indebolire e affossare ‘Medicina’ a Catanzaro. A cui si sono aggiunte le mire dell’Unical ad avere un doppione di ‘Medicina’ a Cosenza, divenute più insistenti per la condivisione del Presidente della Regione.
Una forte reazione della città e un confronto appropriato tra le parti, ci aiuteranno a non infliggere altri danni a ciò che già esiste e funziona. Ben sapendo che ciò che già esiste deve migliorare le proprie performance, se vuole competere negli scenari internazionali, puntando su innovazione, merito e competenza”.
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