di GABRIELE RUBINO
Le elezioni Regionali segnano il destino dei grandi Comuni del territorio. La regola non scritta della politica si applicherà anche questa volta e vale, a maggior ragione, per il capoluogo Catanzaro già “scosso” dalla vicenda dell’inchiesta sulle commissioni consiliari. Le liste presentate oggi lasciano intravedere rimescolamenti e sfide intestine nei diversi schieramenti.
Il centrodestra è diviso in tre fronti. Il gruppo di Catanzaro da Vivere (cinque consiglieri- incluso il presidente dell’assemblea Marco Polimeni, e tre assessori) punterà sulla riconferma di Baldo Esposito. Forza Italia si cingerà attorno al leader Domenico Tallini. Almeno sei consiglieri e cinque assessori, incluso il vice-sindaco Ivan Cardamone, pronti alla campagna elettorale. Fra i membri della Giunta c’è comunque Modestina Migliaccio, moglie di Frank Mario Santacroce che è candidato nel partito azzurro. Ed arriviamo al primo candidato alle Regionali che è anche consigliere comunale: Rosario Lostumbo. Dopo aver appoggiato Enzo Ciconte alle ultime amministrative del 2017, Lostumbo si è progressivamente sfilato. La candidatura nella lista di FI ne certifica il ritorno nel centrodestra. Il suo canale è con il parlamentare vibonese Giuseppe Mangialavori. L’altro aspirante ad entrare a Palazzo Camapanella è Filippo Mancuso, candidato con la Lega. L’ex assessore al bilancio è del gruppo del sindaco Sergio Abramo. Cinque consiglieri di partenza a cui potrebbero aggiungersene degli altri. Sicuramente Giuseppe Pisano da un semestre in rotta con Officine del Sud e forse anche Giovanni Merante e Antonio Triffiletti (occhio pure ai dialoghi con FdI), i due “ribelli” del misto fuoriusciti da Forza Italia e che spesso hanno dialogato proprio con Filippo Mancuso. Se l’operazione “verde” riuscirà, significa che dopo il 26 gennaio il partito di Salvini potrebbe mettere radici anche a Palazzo De Nobili costituendo un mega-gruppo di maggioranza pronto a richiedere, manuale Cencelli alla mano, un rimpasto di Giunta per “riequilibrare” la rappresentanza consiliare nell’esecutivo. Il gruppo del sindaco per adesso ha un assessore e la guida delle partecipate. Il fatto innegabile di queste Regionali 2020 è il tentativo di progressivo sganciamento da FI del gruppo di Abramo.
Nel centrosinistra le acque non vanno tutte nella stessa direzione. Roberto Guerriero ha scalato posizioni nel Pd e appoggerà con tutte le sue forze il fratello Fabio. L’opa sui dem catanzaresi di Guerriero è stata evidentemente ritenuta “ostile”. Fra i banchi del Consiglio comunale c’è Libero Notarangelo che prova ad innalzarsi di rango regionale. Dalla parte di quest’ultimo dovrebbe schierarsi il leader di FareperCatanzaro. Sergio Costanzo fino all’ultimo ha tentato di coronare il sogno di poter essere eletto a Palazzo Campanella (nel 2014 fu dietro le spalle di Flora Sculco con Calabria in rete), ma la sua candidatura è stata bloccata dai veti della coalizione di Callipo. Non gli resta che ripiegare su Notarangelo, anche perché i rapporti con Guerriero non sono dei migliori. L’ex candidato a sindaco di Cambiavento Nicola Fiorita è chiamato ad una scelta di campo. Enzo Ciconte non ha ritentato l’avventura in prima persona ma alcune briciole di pane lasciano intendere che il suo bacino elettorale potrebbe comunque essere "orientato". E non necessariamente a sinistra.
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