Tra le persone arrestate dalla Guardia di Finanza in Calabria nell’ambito dell'operazione "Lucignolo" su una presunta truffa finalizzata alla vendita di titoli di studio falsi, compare anche Maria Saveria Modaffari, 36 anni, originaria di Condofuri (Reggio Calabria), candidata alle amministrative di Roma con "Forza Italia-Berlusconi con Michetti-Libertas-Unione di Centro" al collegio "Municipio 1". La donna è stata assegnata agli arresti domiciliari dal Gip Karin Catalano, insieme alla madre, Anna Maria Mangiola, 56 anni, e alla sorella Fortunata Giada Modaffari, di 31 anni.
L’accusa, formulata dal Procuratore Giovanni Bombardieri e dal sostituto Paolo Petrolo è di associazione a delinquere, truffa e falso, ipotesi accolta interamente dal Gip. Fortunata Giada Modaffari, secondo le indagini, aveva aperto uno “pseudo studio legale” all’interno di un centro di formazione internazionale online, falsamente accreditato al Ministero dell’Università e della Ricerca. Secondo l’accusa, gli indagati, tra l’altro, hanno fondato a Cipro una sede virtuale dell’istituto, finalizzata al trasferimento di capitali all’estero.
Gli arrestati, inoltre, avrebbero scelto Bruzzano Zeffirio (Rc), come sede per organizzare i falsi corsi per operatore socio-sanitario.
Il gip Karin Catalano, infine, ha disposto gli arresti domiciliari per altri cinque indagati: Vincenzo Coluccio,32 anni, Francesca Antonia Mollica, 40 anni, Marco Antonio Labano di 37 e Andrea Bennato di 49 anni. Obbligo di dimora e presentazione alla procura giudiziaria, invece, per Enzo Riggi, 50 anni, e Carmelo Labadessa, 69 anni.
Non si esclude che nei prossimi giorni ci possano essere ulteriori inchieste su questa materia e che possano avere ulteriori risvolti politici.