La Procura della Repubblica di Locri, diretta da Giuseppe Casciaro, ha notificato la chiusura delle indagini a carico di 44 persone, accusate di falso, corruzione e truffa aggravata per avere redatto false certificazioni sanitarie. Il provvedimento, sottoscritto dalla titolare dell’inchiesta, la pm Valentina Antonuccio, riguarda, tra gli altri, alcuni medici in servizio negli ospedali di Locri e Melito Porto Salvo, e si intreccia con la recente indagine "Sua sanità" condotta dalla Guarda di Finanza che hanno coinvolto due primari ospedalieri del nosocomio locrese. L’indagine odierna ha messo in luce una rete composta da medici convenzionati con l’Asp, membri della Commissione Inps per l’assegnazione delle invalidità e delle pensioni, e il patronato sindacale Inpal di Bovalino, diretto da Massimo Iacopetta, uno dei principali indagati. In particolare, i sanitari indagati avrebbero attestato “patologie inesistenti o comunque difformi da quelle reali i soggetti da lui segnalati, corrispondendo o comunque promettendo la corresponsione di somme di denaro».
Il tutto serviva per predisporre la documentazione da inoltrare all’Inps, così indotta in errore, al fine di far ottenere ad alcuni indagati il riconoscimento di invalidità e il diritto alla corresponsione di benefici economici, come la disoccupazione agricola. I medici indagati, in servizio negli ospedali di Locri e Melito Porto Salvo, sono: Giovanni Ferraro; Marianna Severo, cardiologo; Antonio Bombara, neuropsichiatra; Giuseppe Princi, pneumologo; Giuseppe Zuccarelli, oculista; Gaetano Severo, radiologo; Domenico Clemente, fisiatra, e Francesco Napoli, dirigente medico della sede Inail di Locri.
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