Farmabusiness. Il Riesame su Scozzafava: “Inserito nel circuito criminale catanzarese”

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Domenico Scozzafava
  17 febbraio 2021 19:09

È il 28 dicembre scorso quando il Tribunale del Riesame rigetta il ricorso degli avvocati Dario e Andrea Gareri: Domenico Scozzafava, l’antennista in carcere nell’ambito dell’operazione “Farmabusiness”, 40 anni, deve restare in carcere. 

In queste ore il Tribunale della libertà ha depositato le motivazioni:  “I rapporti tra Domenico Scozzafava e i Grande Aracri, lungi dall’essere nati dal nulla o giustificabili solo alla luce di conoscenze maturate in ambito lavorativo, si spiegano in ragione del suo inserimento nel particolare ambiente criminale catanzarese contraddistinto da equilibri mafiosi raggiunti nel tempo sul territorio”, scrivono i giudici per Scozzafava, accusato di associazione a delinquere di tipo mafioso, tentata estorsione, ricettazione, detenzione e porto illecito di arma. 

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Per i  magistrati della Dda  Domenico Scozzafava, accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso, è considerato vicino al clan dei Gaglianesi . Lui che diventa con Mimmo Tallini, secondo le carte dell'accusa, socio nell’affare del business delle farmacie "e sarà sempre Scozzafava a tenere al corrente Tallini di tutto ciò che accade, minuto per minuto".  Scozzafava, "che corre su due piani: quello della criminalità organizzata e quello della politica rappresentato da Tallini". 

Lui,  con il ruolo di partecipe del sodalizio, che mantiene rapporti diretti "con i vertici della cosca della quale si é posto a totale disposizione, fornendo un importante contributo attivo alla stessa, occupandosi degli interessi economici del sodalizio, con riguardo agli investimenti dei proventi dall'attività della consorteria, la cura delle operazioni imprenditoriali, anche sofisticate (ITALIA e la società FARMAEKO nel settore delle farmacie e parafarmacie), partecipando alla riunione, con altri esponenti di vertice del sodalizio, in cui se ne stabilivano le strategie, esprimendo la consapevole e volontaria partecipazione all'associazione indranghetistica, la osservanza delle sue gerarchie e regole, la fedeltà alle direttive ricevute, il perseguimento dell'interesse dell'organizzazione, utilizzando in modo costante il rapporto con gli altri associati come forma di espansione della capacità di condizionamento e il  controllo del sistema economico nell'area del catanzarese".  (ed.cor.)

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