Fase 2. De Biase si interroga sul futuro sviluppo di Lamezia Terme: “Ci saranno grandi progetti per la città?"

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images Fase 2. De Biase si interroga sul futuro sviluppo di Lamezia Terme: “Ci saranno grandi progetti per la città?"
Salvatore De Biase
  22 maggio 2020 12:39

“A parte la pandemia, che giustamente occupa il primo posto su ogni altra iniziativa, la domanda che la città si pone è: con il nuovo governo del Sindaco Paolo Mascaro, è auspicabile, immaginare che Lamezia, oltre al programma in atto, avvii uno sviluppo fatto di grandi idee e progetti possibili? Insomma, Lamezia quale indirizzo concretizzerà dopo quello della ‘città delle fontane e quello dei marciapiedi’? Sarà posto in essere uno sviluppo vocazionale, sinergico, che caratterizzi e unisca contestualmente le tre ex realtà comunali? E quale?”.

E’ l’intervento di Salvatore De Biase, già presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme. “Una volta si ipotizzava: Nicastro, quale area istituzionale; Sambiase, a sviluppo fieristico/termale; S. Eufemia , trasporti/ florovivaismo. Ed oggi? O meglio, domani quali prospettive? Ci sarà una idea di città vera? Certo – aggiunge De Biase - non si può sottacere che il personale comunale è carente in ogni settore; che il comandate dei vigili, seppur in un contesto di assenza di dirigenti, va via; che il segretario da poco nominato, si smarca e a scavalco, opererà paradossalmente in altro comune. Insomma Lamezia, sembra più una città che muore o che deve risorgere? Quale è il senso vero del cambiamento della città? Ecco perché oggi certamente è giunto il tempo di voltare pagina, mettendo in campo grandi obiettivi! Nel governo attuale, vi sono rappresentati di qualità, di volontà, di esperienza e di livello, però deve prendere corpo, auspicabilmente, una nuova idea di territorio, moderno, avanzato, futurista, e soprattutto crocevia e punto focale di investimenti e che gode del giusto rispetto a livello regionale".

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"Intanto, Lamezia, dovrà posizionarsi come territorio includente, soprattutto con una idea di interazione tra gli ambiti intercomunali e con i paesi del corollario, per una nuova centralità. La sua realtà storica, - prosegue De Biase - porta in dote i tanti richiamati gioielli, come: l’aeroporto, la ferrovia, l’autostrada, l’archeologia, le terme, la fiera (forse smarrita), il florovivaismo, l’artigianato, un’area industriale di valore, una pianura fiorente, fatta di agricoltura, con un settore vitivinicolo ed oleario, di tutto rispetto. Eppure tutto ciò, finora, non si caratterizza come un vero e proprio punto di partenza per un relativo sviluppo che mostri Lamezia quale realtà esplodente e aggregante, anzi perde molte sue prerogative, nel mentre sicuramente offre, una realtà importante di transito, mal ripagata".

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"E allora sarà giunto il momento del cambiamento? Avremo finalmente, una svolta concreta di sviluppo vocazionale? E quale? Mostreremo a tutti ‘che la porta della Calabria’ otterrà, lotterà e vincerà finalmente per esempio, la realizzazione dell’ Aerostazione? Al riguardo le ultime notizie sembrerebbero preoccupanti. E quali altri progetti realizzare? Quello del porto? E come? Quando realmente l’inizio dell’opera? Quali programmi, per esempio, progetti e risorse, sono stati intercettati avviati ed eventualmente inseriti nell’appena approvato bilancio regionale? - si chiede De Biase - Sono state sostenute procedure per intercettare risorse e quindi investimenti nazionali, a parte la annunciata ristrutturazione dell’ex Carcere, che possano interessare la nostra città? Si ipotizzano finanziamenti già inseriti nella programmazione Europea adeguati ed auspicabili per grandi investimenti a favore del nostro territorio? Risposte sicuramente complesse, ma che vanno sicuramente programmate, ponderate, conosciute, mostrate alla città, affinché la stessa recuperi positività. Gli organi tecnici e professionali, sono per esempio, un elemento con cui dialogare e trarre esperienze da capitalizzare. Vi sono a proposito, percorsi avviati con gli stessi, utili a tale scopo?”.

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De Biase prosegue: “Lamezia, sicuramente, non merita di essere ferma ed ostacolata nelle sue prerogative di sviluppo. Sognare costa poco. Ed allora, con tutte le valutazioni del caso, potrebbe candidarsi, per la sua realtà, quale area, per esempio, per una destinazione finalizzata ad una Meccanica Aeroportuale? Sulla stessa linea, potrebbero essere valutati sinergie atte alla realizzazione di un Autodromo? Un Casinò? Queste iniziative sarebbero in grado di attrarre interessi turistici, legati all'aeroporto e all'eventuale Porto. Vi è la necessità di un viaggio possibile nella nostra storia, nelle nostre tradizioni, in un contesto di percorso, storico-culturale religioso ed archeologico. E per la realtà produttiva lametina, potrebbe essere, per esempio, istituito un Tavolo Verde, per venire incontro alle tante realtà associative, agricole e produttive del territorio, le quali, potrebbero trovare nell’Ente comunale maggiore sostegno e prospettiva".

"E volgendo lo sguardo alle Terme, - conclude De Biase - che il comune non ha come diretta proprietà, si potrebbe rivalutare il Parco Mitoio, riutilizzato e reso fruibile per il ruolo per cui è nato, altrimenti anch’esso, è li, che muore nel suo decadimento, parimenti alla strada che permette di raggiungerlo”. “Certo nessuno ha la bacchetta magica, ma se guardiamo alle altre città calabresi ci accorgiamo che il capoluogo è "catanzarocentrico", Cosenza, col Ponte di Calatrava e le varie strutture realizzate, col suo centro storico che attira risorse e ristrutturazioni, si proietta verso il futuro, Reggio è città metropolitana. Lamezia, invece, continua ad essere città di transito, utile a tutti, ma non a se stessa?”.

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