“L’annuncio del ministro Spadafora sulla riapertura delle palestre e dei centri sportivi dal 25 maggio è senz’altro una buona notizia. Lo specifico comparto, che secondo le stime dà lavoro a 1 milione di persone e “serve” una 20 di milioni di iscritti di tutte le età, è ormai allo stremo. Chiuso da circa 2 mesi e mezzo, e con la previsione logica che i prossimi mesi saranno ancora molto duri, rendere possibile la riapertura è un primo passo. Importante, certo, ma non esaustivo. Non si può pensare che i problemi delle palestre o dei centri sportivi si risolvano dalla sera alla mattina con la semplice riapertura".
Lo scrive il consigliere comunale (Catanzaro con Abramo) Fabio Talarico.
"Le prescrizioni da seguire – distanze di sicurezza, capienza massima, turnazioni, disinfezione – sono obiettivamente necessarie e nessuno si sognerebbe mai di sostenere il contrario. Allo stesso tempo, però, impongono ai gestori e ai proprietari costi aggiuntivi che, probabilmente, si sommeranno ai mancati introiti dovuti alla fisiologica riduzione degli iscritti e alla perdita già registrata da marzo fino ad ora".
"A Catanzaro - spiega - ci sono tante palestre che in questi due mesi e mezzo hanno visto salire il livello dell’acqua fino ad arrivare alla gola. In molti casi si tratta di centri storici, attivi da decenni, che sono diventati col tempo punti di riferimento per i cittadini e gli appassionati, e che d’altro canto hanno sempre dato lavoro a centinaia di persone garantendo un introito sicuro ad altrettante famiglie. Accanto a queste, negli ultimi anni sono nate in città diverse altre palestre, che hanno sfruttato l’onda lunga di nuovi modi di tenersi in forma e star bene attirando iscritti e, di conseguenza, ampliando il proprio parterre di istruttori e insegnanti. È ovvio pensare che tutte queste palestre non potranno mantenere gli stessi standard precedenti in relazione all’offerta per gli utenti, ed è altrettanto ovvio ritenere che questo possa incidere sui livelli occupazionali. Ed è proprio per evitare una catastrofe del genere che i Comuni dovrebbero essere affiancati dalla Regione per trovare soluzioni. Un Municipio come Catanzaro, in base alle proprie risicate risorse, sta già studiando soluzioni finalizzate ad alleggerire i costi (come per esempio quelli per la sanificazione), ma per essere più incisiva un’amministrazione ha bisogno del supporto dei governi, nazionale e regionale. Altrimenti assisteremo a un aggravarsi della crisi che renderebbe ancora più difficile il ritorno alla normalità”.
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