Fase 2. Il Coordinamento Filctem regionale Gruppo ENI: "Ora si guardi al rilancio degli investimenti in Calabria e nel Mezzogiorno"

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  21 maggio 2020 09:53

Martedì 19 maggio si è tenuto il Coordinamento Regionale ENI della Filctem CGIL Calabria, che ha visto la partecipazione in videoconferenza dei Coordinatori Territoriali e i Quadri e Delegati Rsu-Rls delle Società Eni-Progetti, Eni Upstream Kr, Eni Gas e Luce, Eni Rewind e Eni R&M.

La finalità di convocare l’organismo è stata quella di fare il punto e analizzare quanto finora prodotto sotto l’aspetto sindacale per fronteggiare l’emergenza Covid-19 ed in particolare verificare come nei vari Siti e Sedi gli accordi/protocolli su Salute, Sicurezza e su nuove modalità organizzative di carattere nazionale e territoriale trovino reale applicazione e riscontro.

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In apertura della discussione si è data molta importanza all’azione che la  Filctem CGIL – a tutti i livelli -  ha saputo imprimere ad ogni trattativa garantendo centralità al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro assicurando piena copertura salariale  e continuità del servizio .

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"Nell’ampio e partecipato dibattito - si legge in una nota -  sono arrivati gli apprezzamenti per quanto finora fatto sia a livello nazionale, regionale e territoriale. Impegno che ha messo con chiarezza nuovamente al centro il ruolo dell’attività sindacale, rilanciando una rafforzata consapevolezza nelle coscienze sindacali di ognuno in un momento davvero complicato per il Paese. In quasi tutti gli interventi, si è riconosciuto l’approccio attento del Gruppo Eni in termini di azioni e misure concrete che hanno permesso nella fase di Lockdown  di gestire al meglio questa complicata fase senza strappi ma governando l’emergenza con strumenti condivisi con il Sindacato avendo come obiettivo prioritario la salute dei Lavoratori. Tali misure sono state importanti, sicuramente necessarie ed eccezionali per contenere e contrastare al meglio il contagio da Covid-19. Pensiamo allo Smart Working massivo, al rallentamento delle attività, alla rarefazione del personale anche nei Siti operativi, misure che ribadiamo necessarie ed eccezionali ma, che, il Coordinamento ritiene debbano essere esclusivamente legate all’emergenza. Per il prossimo futuro non è accettabile prefigurare fabbriche e uffici “deserti” anche in considerazione del fatto che diverse attività di lavoro non sono remotizzabili. La professionalità, la capacità relazionale e di interlocuzione diretta di tanti tecnici e manager durante l’attività lavorativa sono leve fondamentali, per questo non crediamo realistico confinare l’attività esclusivamente da remoto in condizioni di normalità".

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"La discussione ha anche messo in evidenza un livello di forte preoccupazione rispetto alle eventuali azioni che il Management di Eni ha annunciato ovvero taglio degli investimenti e dei costi operativi per il 2020 e 2021 con ricadute negative già percepite anche nei siti calabresi del Gruppo. In particolare - spiegano -  rischia di ridimensionarsi la fase di buona mole produttiva in Eni Progetti Vibo con ricadute negative nell’indotto locale e la probabile interruzione del programma di ricambio generazionale avviato nel 2019. In altre realtà tipo Eni Upstream Kr, Eni R&M deposito (con organici risicati) e EGL rischia di svanire la prospettiva di attivazione del Turn-over e c’è preoccupazione per il SIN di Crotone di Eni Rewind  circa l’avanzamento del programma di Bonifica e relative ricadute su territorio".

Per questo "il Coordinamento ritiene importante, anche in vista della presentazione alle Categorie  Nazionali  del Piano Industriale di Eni da parte dell’Ad Descalzi, tenere in grande considerazione la situazione calabrese e del Mezzogiorno. Il Coordinamento ritiene non rinviabile, specie nella situazione di difficoltà dell’economia italiana, un maggiore e articolato impegno in modo diretto in Calabria delle Società a partecipazione pubblica e in questo caso di Eni. Nuovi investimenti in settori innovativi, nel campo della ricerca e per consolidare le realtà esistenti".

"E’ stato sottolineato che in una fase di rientro graduale alla normalità, di riprendere anche il  filo di alcune tematiche centrali e necessarie che afferiscono a titolo esemplificativo ma non esaustivo ad nuovo Protocollo di Relazioni industriali, che sappia cogliere, anche in questa fase di incertezza, i temi della Competitività, del  rilancio degli investimenti  e delle opportunità occupazionali nel Paese,   quale strumento centrale per sostenere la complessa fase di transizione energetica, ambientale e tecnologica in atto. Anche il tema della produttività è stato al centro della discussione del Coordinamento. Abbiamo valutato positivamente l’impegno della Segreteria Nazionale nel promuovere un approccio nuovo ed innovativo per quanto riguarda la futura ossatura del Premio di risultato che dovrà avere riferimenti nuovi, sicuramenti sfidanti in cui il Territorio ed Rsu ritrovino centralità contrattuale". 

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