Fase 2. Il vicepresidente Spirlì: "La Calabria non può passare l'estate chiusa in tubo" (VIDEO)

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Il vicepresidente della Regione Nino Spirlì
  07 maggio 2020 16:32

“Siamo arrivati a questo risultato dopo aver incontro più e volte i rappresentanti delle categorie. Soprattutto quelle categorie più dannate da questo contagio. I numeri danno ragione alla Calabria ed alle decisioni assunte dalla Giunta”. Ha esordito così il vicepresidente della Giunta regionale Nino Spirlì, che ha anche le deleghe alla Cultura, al Commercio e all’Artigianato, nel corso della conferenza stampa di presentazione delle due misure da 120 milioni di euro del Riparti Calabria (LEGGI QUI). “Grazie a Dio ed al senso civico dei calabresi – ha proseguito-, che non sono così così brutti come vengono disegnati da tutti anche dai calabresi stessi. Il grande senso civico dei cittadini, i più semplici hanno contenuto il numero dei contagiati”.

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Spirlì ha detto che le misure sono il frutto di numerosi incontri con gli operatori delle categorie. “Questo non è un provvedimento che gli sta piovendo sulle teste. Ma è un provvedimento a cui già hanno partecipato a questa gravidanza”. “Quest’estate non la vogliamo passare chiusi nel tubo. Questo è la porta aperta all’estate. La Calabria non può patire la paura perché non ne ha la necessità. La Calabria non può rimanere chiusa in un tubo: abbiamo quasi 800 km di spiagge non possiamo lasciarle piene di paure”. “Il fondo perduto – ha detto Spirlì parlando dei bonus economici- è un segno di presenza che abbiamo voluto dare a tutte le piccole e medie imprese. La Calabria non ha grandi gruppi industriali, non ha grandi movimenti di lavoro. La spina dorsale con tante utilissime vertebre. Ogni vertebra si chiama Commercio, si chiama Artigianato, si chiama Tursimo, si chiama Cultura, si chiama Industria. Sono piccole, sono molto piccole noi non abbiamo ripeto grandi numeri occupazionali. E la crisi si sente molto di più nelle piccole case”.

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