"La nostra è una società fondata sul bar". La Filcams Cigl ironizza sull'ordinanza regionale di riapertura e attacca la presidente Santelli. Al centro delle polemica regionale e nazionale, l'ordinanza di ieri sera provoca la reazione del sindacato FILCAMS Cgil di guidato in Calabria da Giuseppe Valentino.
"Come affermavano Ficarra e Picone nel film l'Ora Legale, la nostra è una società fondata sul bar. Deve essere per questo motivo se la Presidente Santelli, che solo tre giorni fa tuonava contro il Governo, denunciando il rischio di aumento esponenziale di contagi da coronavirus e puntava il dito, manco a dirlo, contro cinquanta poveri disgraziati sbarcati dal Sud del Mondo sulle coste calabresi, ieri notte ha deciso di riaprire di colpo le attività produttive essenziali per la vita sociale ed economica dei calabresi, i bar". Valentino chiama la Santelli, "la Penelope de noantri di giorno si preoccupa della salute dei suoi concittadini, di notte emette ordinanze per tentare di ucciderli".
"Naturalmente - attacca - senza mai pensare a chi dovrà far funzionare quelle attività, che siano commerciali, turistiche o di servizio, cioè i lavoratori e le lavoratrici. E così, mentre in Italia esiste un Decreto Nazionale ed un Protocollo che stabilisce quali siano le linee guida e le misure di prevenzione per garantire la Salute dei lavoratori e dei cittadini, la Regione Calabria pensa che sia un lacciuolo burocratico del quale poter fare a meno. Tanto la carne da macello è sempre disponibile alla bisogna, abbiamo tale e tanta fame di lavoro che non pretendiamo neanche più di mettere insieme il pranzo e la cena, un spritz è più che sufficiente".
E sono tante le domande che pone Valentino. "Come si gestiranno le riaperture, cosa succederà agli stagionali e come verranno garantiti i diritti di prelazione in caso di malattia, rifiuto, indisponibilità dei lavoratori non è dato sapersi. A questo ci penserà qualcun altro, così come sta accadendo per la Cassa Integrazione, la cui erogazione alla calabrese, con effetto ritardato, sta mettendo in ginocchio imprese e famiglie. Che senso - agigunge - ha sulla vita concreta dei calabresi questa ordinanza irrazionale e irresponsabile non è dato sapersi. Di sicuro produrrà pochi effetti, se non danni, sull'economia reale e tanta confusione. Non ci pare, di fatti, che tra i motivi di stretta necessità per spostarsi di casa ci sia l'aperitivo, per cui non si capisce a quale clientela l'ordinanza si propone di rivolgersi". Per questo è da apprezzare l'atteggiamento di quei Sindaci che preoccupati sia della Salute dei propri cittadini che dei lavoratori, hanno annunciato che nei propri comuni non sarà applicata questa ultime folle ordinanza. Ci auguriamo che al coro si uniscano tanti altri in queste ore, specie nelle grandi città".
Per quanto ci riguarda, la Filcams CGIL Calabria - annuncia - denuncerà ogni illecito sul piano del mancato rispetto del Protocollo di prevenzione nazionale e sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Non ci pare tanto inusuale né velleitario pensare che, proprio perché in assenza di una regolamentazione sulle riaperture, chi sarà chiamato a lavorare in questa fase potrebbe contemporaneamente risultare in Cassa Integrazione. E visto che l'ordinanza regionale ci da la possibilità di andare a sistemare la barca, che notoriamente usiamo per spostarci da un comune all'altro, ci preme far sapere alla Regione - conclude - al sistema delle imprese e del commercio che "chi va per questi mari, questi pesci piglia".
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