"Abbiamo atteso fino a poche ore fa la convocazione dell'incontro coi sindacati che non c'è stato. Il 4 maggio anche i lavoratori calabresi del trasporto pubblico locale ricominciano con gradualità a lavorare garantendo un servizio pubblico essenziale che, di fatto, pur con una sostanziale riduzione di circa il 70%, è stato sempre mantenuto in tutto il Paese".
E' quanto afferma, in una nota, la segreteria regionale della Filt-Cgil. "In Calabria, però - è detto ancora nella nota - avvertiamo più di una insufficienza che non possiamo sottacere. Innanzitutto, l'Assessore regionale ai trasporti, non ha ritenuto di convocare i rappresentanti dei lavoratori per assumere decisioni che riguardano la sicurezza del personale del Tpl, oltre che dei cittadini che usufruiscono del servizio, come invece hanno fatto la gran parte delle Regioni del Paese. Invece,ci risulta che siano stati ascoltati solo i rappresentanti delle Aziende. Non vorremmo, quindi, trovarci di fronte ad una Regione che guarda agli interessi delle Aziende e non a quelle delle persone che lavorano che sono quelle più di altre sottoposte a rischio di contagio".
"Per questo motivo - è detto nella nota della Filt- Cgil - vorremmo essere messi a conoscenza se le misure adottate sono solo quelle previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri o se invece la Regione, come hanno fatto le altre Regioni, ha integrato con altre misure rispondenti alle esigenze di un territorio come la Calabria con un piano articolato sugli orari, sulle città, sul numero di corse delle autolinee, sulle sovrapposizioni e via dicendo, in grado di rispondere alla duplice esigenza di sicurezza dei lavoratori e utenti ed alle necessità di collegamento con i centri urbani e interni della Calabria, per rispondere ad una protetta e necessaria domanda di mobilità.
Non avere convocato le Organizzazioni sindacali è un grave errore e dimostra un atteggiamento di sufficienza incompatibile con la gravità della situazione e con gli interessi delle persone che noi rappresentiamo e vogliamo fino in fondo tutelare". "Oltre a ciò - è detto ancora nella nota - chiediamo all'Assessore ai trasporti se la Regione intende garantire la liquidità maturata dalle singole aziende al fine di sostenere il sistema, come hanno già fatto la stragrande maggioranza delle Regioni italiane, anche in riferimento alla anticipazione delle mensilità senza trincerarsi dietro scuse di eventuali verifiche da parte della Comunità Europea".
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