Fase 2. L'Anci Calabria chiede al presidente Santelli l'istituzione di una cabina di regia istituzionale

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Francesco Candia Vice Presidente Vicario Anci Calabria
  30 aprile 2020 18:52

Istituire "anche in Calabria una cabina di regia istituzionale, come già praticato nella quasi totalità delle altre Regioni, per la cosiddetta Fase 2, che preveda anche la presenza della rappresentanza dei Comuni".

E' la richiesta rivolta dal vice presidente vicario di Anci Calabria Francesco Candia, alla governatrice Jole Santelli dopo l'ordinanza di riapertura di bar e ristoranti. Una presenza, afferma Candia in una nota, che "consenta di evitare queste discrasie e valorizzi da subito il ruolo dei Sindaci che non possono essere soltanto il terminale responsabile di talune decisioni che si vedono cadere addosso, oramai anche di notte". "Abbiamo immediatamente rappresentato come ANCI Calabria alla presidente Santelli - afferma Candia - l'esigenza di dover concertare talune decisioni che implicano attività preparatorie e la debita conoscenza delle disposizioni operative e delle misure di prevenzione che gli esercenti devono rispettare e su cui i Sindaci devono sorvegliare e sovrintendere. Ci è parsa anomala una così repentina adozione di un provvedimento, parzialmente in dissintonia con le disposizioni nazionali vigenti, la cui applicazione, tuttavia, poteva essere preventivamente vagliata e programmata con il coinvolgimento delle categorie professionali interessate e con una accorta sensibilizzazione che i Sindaci avrebbero certamente fatto verso esercenti e cittadini essendo loro in campo dall'insorgere dell'emergenza Covid 19". Il vice presidente vicario di Anci Calabria ha anche reso noto il testo di una lettera inviata alla Santelli.

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"Lo stato confusionale appena generatosi tra i Sindaci, che comunque sono preposti a gestire complessivamente i territori, a controllare il rispetto delle norme di contrasto al Covid 19, ad assicurare i servizi pubblici ed a sovrintendere a quanto altro loro demandato dalla normativa vigente provando a districarsi nel groviglio di norme, oramai anche contrastanti, che a qualunque ora del giorno e della notte si promanano, afferma Candia - mi impone di rappresentarle che sia comune convincimento che si rende oramai indifferibile di stabilire un costante e proficuo rapporto istituzionale con questa Associazione e di introdurre, altresì, un metodo di lavoro che consenta ai Sindaci di esercitare il loro ruolo efficacemente ed ordinatamente, evitando di doversi ripetutamente misurare con la difficoltà di gestire l'applicazione o la vigenza di norme, con effetto immediato, che pervengono intempestivamente e che producono effetti inevitabilmente di difficile gestione".

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"Auspico - conclude Candia - nel rispetto delle determinazioni politiche che le competono, che lo scenario calabrese possa vedere, quantomeno nel prosieguo di gestione di questa emergenza, una piena sintonia tra i diversi attori istituzionali e sociali interessati. Mi spiace, quindi, doverle riportare le istantanee risultanze che numerosi Sindaci si stanno variamente determinando sull'applicazione della ordinanza non potendo adeguatamente affrontarne l'applicazione in maniera coordinata con le contestuali, in parte differenti, disposizioni nazionali".

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