di CLAUDIA FISCILETTI
Gimigliano è stato uno di quei comuni che, nella provincia del catanzarese, si sono dissociati dall’ultima ordinanza emanata dal presidente della Regione Calabria, Jole Santelli. “Non capisco il motivo di questa mossa azzardata senza un preventivo accordo con i sindaci che sino ad ora hanno vigilato sul loro territorio”, è il sindaco di Gimigliano, Laura Moschella, ad esprimere le sue perplessità riguardo le nuove misure che considera ancora premature per poter affrontare in sicurezza la Fase 2.
“Ho avuto una riunione con i commercianti presenti nel territorio di Gimigliano che hanno espresso i miei stessi dubbi”, afferma il sindaco Moschella facendo riferimento all’incontro avuto con gli esercenti il giorno dopo l’emanazione dell’ordinanza regionale. Dal brain storming fatto durante la riunione il Comune di Gimigliano è giunto ad una conclusione: è ancora troppo presto per aprire le attività indicate dal governatore Santelli.
“Sono gli stessi commercianti ad aver detto che questa decisione è ancora troppo prematura per loro. Non possono sostenere i costi che derivano da un’apertura improvvisa delle loro attività”, spiega il primo cittadino di Gimigliano, elencando poi i disagi in cui gli esercenti della zona incorrerebbero, a partire dalle spese per la sanificazione dei locali, l’acquisto dei dip necessari sia per personale che per utenti, l’acquisto di prodotti che durante i due mesi di lockdown si sono deteriorati o sono scaduti.
L’idea che riaprire tutto dal 4 maggio sia benefico per l’economia non è totalmente fondata, non per il sindaco Moschella che ribadisce: “L’economia può ripartire solo se il Governo stanzia un budget a fondo perduto per i commercianti”. Di fatto, da domani, il comune di Gimigliano si muoverà con i piedi di piombo per quanto riguarda le sue attività commerciali. Bar e ristoranti riapriranno gradualmente e dal 18 maggio, dopo un’attenta valutazione della situazione basandosi sul comportamento dei cittadini -se evitano assembramenti e continuano a rispettare le regole anti contagio- e sull’andamento dei contagi causati dal coronavirus.
“Da domani riapriremo i cimiteri”, afferma il sindaco Moschella che poi spiega come dovranno comportarsi coloro che rientreranno a Gimigliano da altre regioni: “Per queste persone sarà obbligatorio sottoporsi all’esame del tampone”. Una decisione dettata dalla volontà del primo cittadino di voler continuare a tutelare la propria comunità. Gimigliano, infatti, ad oggi non ha avuto alcun caso di contagio, un comune esemplare, considerando anche la presenza della rsa Madonna di Porto sul territorio.
In conclusione, il 4 maggio per il comune sarà un banco di prova da cui poi si potranno gettare le basi per un ritorno alla normalità graduale, a partire dal 18 maggio.
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