Fase 2. Rifondazione comunista chiede ai Comuni una variazione di bilancio per i fondi alle famiglie in difficoltà

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Il simbolo del partito della Rifondazione comunista
  15 maggio 2020 18:10

Rifondazione Comunista regionale chiede all’ANCI Calabria di proporre e di sollecitare tutti i Comuni ad operare una variazione di bilancio e destinare i fondi liberati all’offerta di assistenza e servizi sociali per i concittadini con necessità.

Pino Scarpelli, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista, interviene sulla crisi economica a seguito della pandemia.

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"In questo periodo di emergenza epidemiologica, ci sono donne ed uomini che l’emergenza la vivono ancora più drammaticamente, anche perché emergenziale è forse stata tutta la loro esistenza. Durante gli ultimi anni, pesante è stato il taglio alle spese sociali da parte dei Governi Nazionali, così come ai trasferimenti agli Enti Locali che hanno penalizzato enormemente i servizi e l’assistenza verso coloro i quali ne avrebbero maggiore necessità, il cui numero ed i cui bisogni sono costantemente in aumento in ogni territorio".

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La nostra regione, è cosa risaputa - aggiunge -  vanta il nefasto privato della spesa sociale comunale media pro-capite più bassa in Italia. Inoltre, la Calabria da 20 anni non recepisce la Legge Nazionale 328/2000, la Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, finalizzata a promuovere interventi sociali, assistenziali e sociosanitari che garantiscano un aiuto concreto alla persone e alle famiglie in difficoltà. In questi mesi di sospensione o comunque di riduzione sostanziale delle attività amministrative si sono realizzati alcuni risparmi delle spese già previste nei bilanci dei Comuni, rendendo utilizzabili diversamente alcune risorse".

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Ecco perchè, "Rifondazione Comunista regionale chiede all’ANCI Calabria di proporre e di sollecitare tutti i Comuni ad operare una variazione di bilancio e destinare i fondi liberati all’offerta di assistenza e servizi sociali per i concittadini con necessità".

"Un contributo di solidarietà che la più prossima delle Istituzioni, il Comune, ha il dovere a nostro avviso di garantire - conclude - producendo ogni impegno fattivo in tal senso".

 

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