Fase 2. Scarfone (MSI-FT): "L’ennesimo DPCM ma ancora nessun euro “vero” per i lavoratori e le imprese italiane"

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images Fase 2.  Scarfone (MSI-FT): "L’ennesimo DPCM ma ancora nessun euro “vero” per i lavoratori e le imprese italiane"
Lorenzo Scarfone, segretario provinciale del Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore
  17 maggio 2020 07:33

"Un altro, l’ennesimo, DPCM, un'altra data per un ulteriore passaggio, il 18 maggio, ma ancora nessun euro “vero” a rimpinguare le ormai esangui tasche dei Lavoratori e delle Imprese Italiane in questo tempo di pandemia. Nemmeno la strombazzata sanatoria dei 600.000 clandestini porterà questo Governo a dare Lavoro Vero, e relative retribuzioni, a chicchessia, se se siete dubbiosi su ciò leggetevi il DPCM e noterete anche voi che dietro al burocratese d’obbligo a costoro andrà solo la mancetta, altrimenti non dovuta, del Reddito di emergenza". 

Lo scrive Lorenzo Scarfone,  segretario provinciale del  Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore che, ripercorre  quanto  fatto, da casa, in questi ultime, difficili, settimane. Ad iniziare dal volontariato.

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"Grazie al notevole impegno personale messo in campo da tanti umilissimi militanti missini siamo riusciti a far giungere in un notevole numero di Comuni calabresi, in modalità telematica o con consegna diretta ai Comuni, la richiesta - studiata da due nostri dirigenti, uno di lungo corso, Carlo Turino, l’altro un valente giovane da poco aggregatosi alle nostre fila, Giuseppe Folino– di quantomeno ridurre al minimo le aliquote impositive di IMU e TARI.  Cogliamo qui l’occasione per pregare chiunque fosse interessato a darci una mano a diffondere ancora più capillarmente, fino a raggiungere la totalità dei Comuni calabresi, a mettersi in contatto con noi – se non altrimenti suggeriamo magari tramite le nostre pagine facebook – che provvederemo a fornire loro i modelli da far pervenire alle rispettive Amministrazioni Comunali,  se non già in altro modo intercettate".

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      E ancora. "Questa segreteria ha ben presente lo stato di difficoltà economica che praticamente tutti i Comuni calabresi stanno attraversando   per cui riteniamo sia urgente e necessario, almeno in questo caso, sollecitare l’emanatore di DPCM e le sue innumerevoli task-force affinchè allarghino i cordoni della borsa e trovino il modo di quantomeno rifondere le Amministrazioni Locali (Regione e, soprattutto, Comuni), che sono state lasciate praticamente da sole in prima linea in questo particolare momento a fronteggiare le tante emergenze"..

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