di PAOLO CRISTOFARO
Una storia antica quella dei Frati Cappuccini a Catanzaro. Una storia di preghiera, di silenzi, di unione, di tradizione. Una storia che è iniziata nel 1534 e che ora rischia di interrompersi bruscamente, lasciando la città capoluogo della Calabria priva di una grande eredità culturale e religiosa. Poche ore fa, presso la saletta adiacente alla Chiesa del Monte dei Morti, si è tenuto un incontro pubblico, con i fedeli e con vari cittadini interessati, per fare il punto e per capire come scongiurare la scomparsa di questo Ordine storico da Catanzaro.
"All’assemblea pubblica promossa dal Comitato permanente impegnato contro la soppressione del Convento del Monte dei Morti di Catanzaro si è registrata una massiccia presenza di cittadini e due importanti assenze, quella del Provinciale dell’Ordine dei Frati Minori, padre Pietro Amendola, e quella del nostro Arcivescovo Bertolone", ci riferiscono alcuni dei partecipanti dopo l'incontro. La chiusura del convento sarebbe prevista per il 20 luglio prossimo. Molto dubbiosi i fedeli e i cittadini presenti, soprattutto rispetto alla posizione di Monsignor Vincenzo Bertolone. "Possibile che il vescovo non possa fare nulla per evitarlo?", domanda qualcuno nel corso dell'adunanza.
"Decisione analoga fu presa nel 1971 per il Convento di Cropani, come scrive lo storico cappuccino, Padre Remigio Le Pera, poi il Generale dell’Ordine che aveva redatto il documento di chiusura lo ha ritirato e di fatto il convento non è stato chiuso. Ora perché non agire allo stesso modo col convento del Monte?", chiedono ancora i fedeli dispiaciuti per la perdita, della quale, sicuramente, risentirà l'intera collettività.
Da parte sua, il giornalista Luigi Mariano Guzzo, che insegna Beni ecclesiastici e beni culturali all’Università di Catanzaro, ha sottolineato come il vescovo abbia fatto e stia facendo molto di più rispetto a quello che è nelle sue competenze e possibilità, anche da codice di diritto canonico. ”Su questa scelta dei vertici dell’Ordine, egli non ha giurisdizione ha spiegato -. Ma ha inviato una lettera al Ministro generale e adesso farà sentire la sua voce di pastore anche al Capitolo ordinario dei cappuccini tra qualche giorno, chiedendo - ancora una volta - ai vertici dell’Ordine di rivedere questa scelta”.
Altro punto cardine del ragionamento quello relativo al patrimonio artistico e librario posseduto dai Frati. In molti si stanno domandando quale sarà il destino dell'eredità protetta attraverso i secoli, con la cura e la preghiera, da questi custodi silenziosi. E qualcuno suggerisce anche di rivolgersi alla Soprintendenza per chiedere di non autorizzare lo spostamento del materiale archivistico di inestimabile valore.
"Il Comitato, forte del sostegno di fedeli, associazioni, intellettuali, politici, amministratori, organi di stampa, continuerà la sua battaglia per non perdere l’insostituibile spiritualità francescana e i beni custoditi nel convento", ci riferiscono, ma "il silenzio delle autorità ecclesiastiche e della stessa Soprintendenza è assordante", rimarcano.
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