Il Tar ha discusso ieri il ricorso avanzato da Wwf e Lipu contro Regione Calabria e Ispra per il preteso annullamento con atto di motivi aggiunti previa sospensione degli effetti della Delibera regionale di approvazione del Calendario Venatorio 2020-2021 e di tutte le modifiche e integrazioni successivamente avvenute, rendendo nota quest'oggi la relativa ordinanza".
Lo rende noto Federcaccia affermando che il ricorso è stato rigettato. "Unica associazione a costituirsi concretamente e non solo per poter piantare la bandierina della propaganda, in opposizione al fianco della Regione - è scritto in una nota - ancora una volta è stata Federcaccia, rappresentata dall'avvocato Alberto Bruni di Firenze, che ha presentato una corposa memoria tesa a controbattere puntualmente le argomentazioni avanzate dai ricorrenti, così come riconosciuto dallo stesso Tar che esplicitamente cita le nostre puntuali controdeduzioni. In particolare, quanto argomentato dall'avvocato Bruni ha indotto il Collegio a ritenere, che il procedimento di Vinca per i calendari venatori, diversamente da quello per i piani faunistico venatori, si riduce a un primo livello di mero screening non foss'altro che per la ristrettezza dei termini che contraddistingue l'approvazione stagionale dei calendari faunistico venatori il cui contenuto, quale mera attuazione temporale dei piani faunistico venatori, è ben più semplice rispetto alla complessità di quest'ultimi. È quindi con soddisfazione che abbiamo preso atto della decisione del Tar che ha rigettato le ragioni degli anticaccia, fatta salva l'eccezione sollevata per la ZPS IT9310301 Sila Grande, che non è stata oggetto di Vinca in quanto erroneamente ritenuta integralmente ricadente nell'area del Parco Nazionale della Sila. Il Tar ha quindi stabilito in via cautelare di sospendere la caccia in alcune aree di tale ZPS".
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