"Il tragico epilogo della scomparsa di Giulia Cecchettin è l'ultimo di un elenco troppo lungo di donne morte per femminicidio. Tutto il paese è stretto attorno alla famiglia della ragazza e l'arresto del probabile assassino non allevia il dolore, il senso di smarrimento, di sconfitta. Occorre intervenire non limitandosi a possibili inasprimenti di pene o altre misure che puntano alla sola via giudiziaria. Bisogna intervenire facendo i conti con una società radicalmente trasformata, con la fragilità indotta da modelli educativi che nutrono narcisismi e individualismi, che si fondano sulla difficoltà di saper dire no e la conseguente frustrazione da rifiuto".
Lo scrive in una nota la Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria, presieduta dalla professoressa Anna De Gaio.
"La strada della prevenzione è certamente quella da percorrere e per farlo bisogna avere il coraggio di introdurre delle forme di educazione sentimentale nelle scuole, bisogna formare docenti e genitori e insegnare alle ragazze a leggere in tempo i segnali di pericolo nella relazione di coppia" aggiunge De Gaio che annuncia di star lavorando "ad un’ipotesi di mozione per promuovere l’introduzione di percorsi educativi sull’affettività e la sessualità nelle scuole. Solo con azioni concrete - conclude - possiamo contrastare la violenza sulle donne e creare una società più giusta ed equa per tutte le persone".
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