di FRANCESCO IULIANO
Per Tiziana Vinci, l’ennesima vittima di femminicidio del 20225, è stata una morte annunciata.
Uccisa dall'ex marito, accoltellata tre volte nella villa in cui stava lavorando, Tiziana aveva denunciato più volte l'uomo.
”Il femminicidio di Tiziana Vinci a La Spezia - ha commentato in una nota la senatrice Silvia Vono, già componente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio - è una tragedia che impone una riflessione profonda ed urgente. Tiziana aveva denunciato più volte il suo ex marito per stalking e violenze. Era attivo il Codice Rosso ed era stato disposto il divieto di avvicinamento. Era stato applicato il braccialetto elettronico. Eppure, nulla ha impedito che venisse uccisa.
Troppo spesso si tende a imputare alle donne la responsabilità di non denunciare. Ma Tiziana aveva denunciato. Aveva chiesto aiuto. Aveva fatto tutto ciò che lo Stato le aveva indicato come percorso di protezione. E lo Stato non ha saputo proteggerla.
Durante i lavori della Commissione d’inchiesta sul femminicidio, abbiamo evidenziato più volte le criticità legate all’efficacia dei dispositivi di controllo ed alla gestione delle misure cautelari. Il caso di La Spezia conferma che non basta la norma se mancano l’efficienza, la vigilanza e l’assunzione di responsabilità.
A questo proposito chiedo con forza: una revisione urgente dei protocolli di manutenzione dei braccialetti elettronici; un sistema di allerta immediato in caso di guasto ed una verifica pubblica e trasparente sull’affidabilità delle aziende incaricate.
La protezione delle donne - conclude la nota - non può essere una promessa disattesa. Deve essere una certezza”.
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