"Fenomeni", il nuovo romanzo dello scrittore Antonio Soriero

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images "Fenomeni", il nuovo romanzo dello scrittore Antonio Soriero

  06 luglio 2024 12:47

“Fenomeni. Tutto è possibile”, questo il titolo del nuovo romanzo di Antonio Soriero, edito da Gangemi editore e da qualche giorno disponibile in libreria.

Al centro della storia abbiamo una natura che si ribella, un evento naturale imprevedibile che sconvolge la routine di una comunità abituata a un controllo silenzioso ma onnipresente. L'evento provoca ulteriori reazioni sociali, culminando in un intenso tentativo di manipolazione delle masse. Questo processo è ampiamente facilitato dall'uso degli smartphone, potenti strumenti di diffusione di immagini e video che amplificano e dividono le opinioni.

Banner

Il libro di Soriero è estremamente attuale nell'analisi delle dinamiche sociali, pur partendo da una trama con forti elementi fantastici. Il protagonista, Nico, è un giornalista in crisi esistenziale. La sua realtà supera la finzione, rivelando i paradossi della condizione umana, intrappolata tra aspirazioni non realizzate, pressioni sociali opprimenti e gerarchie ingorde.

Banner

Esiste una speranza di redenzione? Forse sì, ma tocca ai lettori capire se il finale rappresenta una vera possibilità di cambiamento o un'ulteriore deriva collettiva. Soriero guida il lettore, ma lascia spazio alla formazione di opinioni personali. Il libro stimola diverse interpretazioni e sfida l'uniformità sociale che riduce le persone a semplici utenti.

Banner

In "Fenomeni", la natura dimostra la sua forza indomabile, mentre il mondo digitale, difficile da governare, cerca una sua etica. Le persone, con le loro gioie e dolori, evolvono con gli eventi. Oltre a Nico, incontriamo un commissario ossessionato dal lavoro, diverse figure femminili determinate, e la massa: il pubblico pronto a idolatrare la celebrità del momento.

 

Ecco un estratto del romanzo:

Simona stava cercando di dare un senso alla serata. Nico era tornato a casa da poco ed era ancora molto turbato da quel frullatore di avvenimenti. Gli avevano chiesto di stare zitto e lui aveva tradito il suo animo giornalistico, mantenendo un silenzio che diveniva sempre più ingombrante, tanto quasi da soffocarlo. Aveva in testa il mostro, poi gli venivano in mente le parole di Diretti.

In tutto ciò, a casa, si sentiva come un corpo estraneo. Simona non era stata mai così accudente. Quella sera aveva deciso di preparare la tavola con estrema cura. Le tovagliette verdi, i piatti dello stesso colore, ma con una variazione tendente all’azzurro, i bicchieri da vino “buoni” che avevano usato solo per qualche brindisi fugace in occasioni speciali. Poi i tovaglioli di stoffa, le posate disposte a dovere e, infine, il piatto preferito di Nico: la pasta al pesto con patate bollite e fagiolini. Una delizia. Simona la faceva benissimo perché si appassionava a utilizzare i barattolini di pesto preparati con cura durante l’anno. Il profumo di basilico riempiva i vuoti lasciati dal silenzio. Simona non poteva evitare sguardi indagatori e Nico si sentiva braccato.

Cercò di distrarsi scorrendo nervosamente alcuni messaggi contenuti nello smartphone.
Con un riflesso condizionato del pollice destro, ebbe immediato accesso a un noto social network che frequentava decisamente troppe volte al giorno, senza una ragione precisa, ma a causa di un impulso che faceva fatica a spiegarsi. Molti suoi contatti stavano condividendo un post dal tono sensazionalistico, ma ben argomentato, almeno all’apparenza; un post che raccontava una verità, per Nico incontrovertibile.

Si sbalordì pian piano andando avanti con la lettura e Simona non fu in grado di fingere indifferenza. Aveva già visto il post, ne parlavano tutti. Like a migliaia, commenti di approvazione e segnali di ribellione da tastiera. Un bubbone online che cresceva di ora in ora.
«Simo, ma qui scrivono della formica gigante».
«Dove?».
«Qui, su Stanzia».
«E che hanno scritto?».
«Che le voragini sono causate da una formica gigante, che è stata vista…».
Nico si chiuse in sé stesso, perché ben sapeva di essere stato il primo a vedere quella creatura su cui adesso in molti, via social, disquisivano come professori, quasi come se l’avessero vista loro. Ma loro non avevano visto assolutamente nulla e parlavano, spiegavano, discettavano. Si dividevano in fazioni.
«Ma come è possibile?».
Simona non fu capace di tirare fuori una domanda diversa, tanta era la preoccupazione di vedere Nico a capo chino, con lo sguardo rivolto verso le ginocchia. Sconfitto a priori, reduce da una battaglia persa contro il disgusto per la vita.
«Nico, ma che te ne importa? Proviamo a metterci alle spalle questa storia».
Nico replicò con un silenzio assordante.
«Dai amore, dico sul serio!».
Simona gli accarezzò la testa con tutta la tenerezza possibile.
«Non è facile, lo so, io sono con te. Ma adesso, se esce tra la gente, non è poi un male. Pensaci, potrai parlarne liberamente. Non ti prenderanno per matto».
«Ma tu capisci che qui siamo all’impazzimento totale!». Nico iniziò a urlare, come destatosi da quella tristezza annichilente.
«Guarda, guarda, leggi, ti prego! Dice che proveranno ad abbatterlo in tempi brevi. E praticamente, se leggi tutti i commenti al post e agli altri post che questo sta generando, c’è chi dice che lo devono colpire con un missile dritto in quel testone e chi lo difende, sostenendo che sia una creatura santa, un segno dal cielo, da custodire a costo della vita! Ma tu capisci che circo è partito? Poi sono io quello pazzo…».

«No, no, ma certo che no! Sai come sono queste cose quando montano sui social».

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner