"Fermare l'assalto al Capoluogo. Catanzaro sia la guida di una Calabria unità". È il titolo della petizione online lanciata da Giampaolo Mungo, già sottoscritta da un centinaio di persone fra cui Gabriella Celestino, Sergio Dragone e Ivan Cardamone.
https://www.change.org/p/fermare-l-assalto-al-capoluogo-catanzaro-sia-la-guida-di-una-calabria-unita
"La proliferazione indiscriminata di facoltà universitarie fotocopia, al di fuori da ogni logica di sistema, è lo specchio di una Calabria ripiombata nel vortice del campanilismo e della frantumazione.
Le lancette dell’orologio della storia sembrano essere state riportare a più di mezzo secolo fa, nel periodo plumbeo della contrapposizione per il Capoluogo che tanti guasti ha generato.
Sono state colpevolmente riaperte ferite che sembravano essere state rimarginate dagli anni. Non ci si è resi conto che l’assalto, mosso più o meno consapevolmente, al Capoluogo di Regione e alle sue prerogative direzionali sta indebolendo l’unità regionale e rendendo più fragile l’immagine della Calabria davanti al Paese.
La Calabria ha invece bisogno più che mai di un Capoluogo forte, autorevole e riconosciuto. Non può essere una federazione di piccoli stati feudali, ognuno in perenne conflitto con gli altri e alla ricerca di una supremazia territoriale. Questa visione “balcanica” della Calabria – anzi delle Calabrie -va contrastata con coraggio e convinzione, con la forza delle idee e del dialogo, ma anche con la fermezza di chi crede nelle istituzioni e nella legge.
Preoccupa molto che a favorire questo nuovo feudalesimo calabrese sia una politica tutta piegata su interessi elettorali, interessata ad intercettare il consenso ad ogni costo piuttosto che pensare ad una visione unitaria della regione.
L’istituzione della facoltà di medicina ad Arcavacata è un atto di prepotenza che, in quanto tale, non può essere accettato, soprattutto perché costituisce un diretto attacco alla facoltà esistente all’UMG e alla sua sostenibilità. E’ una scelta che contrasta apertamente con il ruolo di Città della Salute e della Ricerca Scientifica che Catanzaro si è guadagnato sul campo e che troverebbe nella nuova Azienda Universitario-Ospedaliera “Dulbecco” il suo principale polo.
Non è un caso che alla velocità impressa al processo di istituzione della facoltà di medicina ad Arcavacata abbia fatto riscontro un atteggiamento ostruzionistico rispetto alla firma del protocollo d’intesa Regione-UMG che è alla base della nascita dell’Azienda Unica forte di 885 posti-letto.
Catanzaro e le sue istituzioni facciano sentire la propria voce e utilizzino tutti gli strumenti per contrastare scelte su cui è lecito sollevare dubbi di legittimità oltre che di opportunità.
Si torni a ragionare in una logica di sistema, si abbandoni la logica della campagna elettorale permanente, si assegni ad ogni città e ad ogni territorio le funzioni più opportune e funzionali ad uno sviluppo generale della Calabria.
Le quattro Università in un regime non concorrenziale, il ruolo direzionale del Capoluogo e la sua vocazione a Città della Salute e della Ricerca Scientifica, il polo tecnologico di Cosenza/Rende, il porto di Gioia Tauro, l’area industriale di Lamezia Terme, i distretti turistici di Vibo Valentia e Crotone, le vestigie della Magna Graecia, i paradisi naturalistici dei nostri Parchi nazionali, l’area dello Stretto, la risorsa mare, sono solo alcuni dei capisaldi su cui costruire il disegno della Calabria del futuro. Non c’è bisogno di guerre intestine e feroci concorrenzialità alimentate ad arte per un punto in più in percentuale sui sondaggi.
Diciamo basta all’assalto al Capoluogo. Catanzaro sia la guida riconosciuta di una Calabria unita e plurale, una regione finalmente normale, non la federazione balcanizzata di cinque province, ma una sola, grande Regione, capace di valorizzare al massimo le sue enormi potenzialità".
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