di FRANCESCA FROIO
Cropani ha voluto salutare con una festa a sorpresa, curata in ogni dettaglio, l’amato medico di famiglia Michele Gallucci.
Il professionista, che ha tagliato il traguardo della pensione proprio nel giorno del suo compleanno, è stato accolto da numerosi cropanesi, pazienti e non, per celebrare assieme l’ultimo giorno di servizio a Cropani Marina. Ben trentaquattro gli anni che lo hanno visto operare sul territorio, con amore e dedizione.
Una porta sempre aperta, un amico pronto ad ascoltare e a supportare, una mano sempre tesa, tutto questo e molto altro nei ricordi condivisi dai numerosi presenti, che hanno colto l’occasione per raccontare diversi aneddoti.
“ Il Dottore Gallucci ha rappresentato e rappresenterà sempre un tassello importante di questa comunità, non smetteremo mai di ringraziarlo per quanto fatto anche e soprattutto durante l’emergenza covid- ha dichiarato il sindaco Raffaele Mercurio- lo abbiamo visto operare senza risparmiarsi mai, con amore e dedizione per la professione e per la sua gente”.
Il Sindaco e l’assessore Maria Borelli hanno poi consegnato al medico una targa ricordo, donata dall’amministrazione comunale, con inciso: “Professionalità e umanità ti hanno accompagnato lungo il percorso di vita lavorativa, la comunità di Cropani Marina ti ringrazia e ti augura buon riposo lavorativo, ricordandoti che in questo paese una porta aperta per il Dottore Michele Gallucci ci sarà sempre”.
Commozione nelle parole del professionista che, ringraziando i presenti, ha fatto sapere di essere grato per l’accoglienza e l’affetto dimostrato negli anni, da parte di una comunità che lo stesso ha sempre sentito sua.
E sua la comunità lo è stata e continuerà ad esserlo, aspetto emerso anche nelle parole scritte e lette da Noemi Grano, che interpretando il pensiero di tutti ha affermato: “ Caro Dottore, é giunto ad un traguardo importante. Tanti sono gli anni trascorsi in questa comunità. Ha visto giovani ragazzi e ragazze crescere, uomini e donne invecchiare, ha visto anche qualcuno andar via troppo presto, e ne ha provato con noi lo stesso dolore. Non si é risparmiato, ed ha capito che per essere un buon medico non si deve soltanto “fare”, ma occorre anche “essere”. Essere comunità, essere supporto, essere paziente, resiliente e integro. Essere conforto, casa e porto. Essere famiglia. Questo é il nostro arrivederci, questo é l’abbraccio caldo della sua comunità, Cropani. Come sostenuto da Cesare Pavese- ha concluso Noemi- un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’é qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Grazie da tutti noi”.
Un abbraccio, quello donato all’ amato medico, che mai smetterà di stringere e preservare per l’attenzione, la disponibilità, la sensibilità con cui ogni paziente è stato accolto, supportato e affiancato, dall’uomo prima che dal medico.
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