"Festa dei Popoli", Fiorita: "Catanzaro città aperta"

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  27 settembre 2023 16:41

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

“Catanzaro è città aperta agli scambi, all’inclusione, al dialogo”.

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È quanto afferma questa mattina a palazzo De Nobili, il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, nel corso della conferenza stampa di presentazione della “Festa dei Popoli”, in programma sabato 30 settembre a Catanzaro a cui hanno preso parte anche il presidente della Fondazione Città Solidale don Piero Puglisi e il vicario generale presso l'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace don Salvino Cognetti.

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“Esprimo doppia felicità per questo evento. Il primo è legato all’evento in sé: la Festa dei popoli in passato era stata organizzata senza aver il giusto risalto, oggi invece inizia un nuovo percorso per valorizzare il suo contenuto incentrato sull’apertura, l’inclusione, lo scambio che caratterizzano questa iniziativa. Mi sembra una bella proposta per la città in sintonia con i valori di questa amministrazione. Città aperta agli scambi che oggi la connotano.
L’altro elemento è che si consumerà esattamente una settimana successiva alla Notte piccante in continuità con iniziative che riempiono il centro storico e completa i tre giorni con un’iniziava di un valore culturale molto più forte. Dunque, sono molto felice di questa iniziativa possibile per una volontà non scontata da parte delle Diocesi di Catanzaro.

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Dal canto suo, Don Salvino Cognetti afferma: “l’iniziativa nasce in un clima nuovo che siamo vivendo nelle nostre comunità ecclesiali perché abbiamo compreso che il dialogo con le culture, la conoscenza con il diverso,  l’approfondimento di identità religiose, di costume, diverse da quelle occidentali sono un fattore di arricchimento per la costruzione di un nuovo umanesimo planetario. L’ostacolo più grande del dialogo nasce dalla mancanza di conoscenza che provoca chiusura e luoghi comuni”.

Don Pino Puglisi dice: “Sono il direttore dell’ufficio Migrantes della Diocesi. Da trent’anni facciamo accoglienza delle persone straniere nelle nostre strutture e abbiamo imparato che il momento ludico della festa come il canto, la danza, la condivisione e i pasti sono importanti per abbattere pregiudizi e conoscersi che è il primo gradino per un’integrazione fattiva ed efficace. Oggi nelle nostre strutture accogliamo 240 immigrati. Esperienza bellissima e ci accorgiamo come queste persone ci arricchiscono e possono dare tanto ai territori dove si inseriscono e vivono. Questa iniziativa può essere un bel segnale in tempi così duri. 

L’assessore alla Cultura Donatella Monteverdi osserva: “Questa iniziativa è importante in questo momento storico perchè la città insieme alla Diocesi offrono un momento di riflessione. È la costruzione di un percorso che non nasce così ma è un momento finale voluto da tanti consiglieri comunali. Aldilà degli esiti della festa è importante costruire percorsi. Costruire dal basso è un bell’esempio di come si fanno le cose. Proviamo a capire chi sono i migranti di seconda generazione”. 

Infine, il presidente de Consiglio comunane Gianmichele Bosco sottolinea: “E’ bello essere qui perché poco più di un anno fa Catanzaro fu colpita da uno sbarco di migranti che ha visto tutta la comunità catanzarese adoperarsi per accogliere centinaia di persone che avevano bisogno di aiuto e la città ha dimostrato di essere aperta. Da lì si è pensato di costruire e riproporre la festa in modo orizzontale coinvolgendo tutte le comunità che poi si è allargata ad associazioni locali: "Catanzaro Allianz", l’associazione di Enzo Corea, quella di Don Milani, Emergency. Un percorso che va aldilà di ogni confine territoriale e supera differenze geografiche e geopolitiche. L’evento di strutturerà in tre spezzoni. Al San Giovanni ci sarà un confronto con Don Mattia Ferrari che opera nella Ong Mediterranea, poi Bruno Palermo, Domenico Olveri e rappresentanze di comunità che vivono qui. E ancora, la sfilata su Corso Mazzini, dal San Giovanni a piazza Prefettura, e tutte le comunità presenti e piazza Prefettura con stand dove ogni comunità preparerà prodotti tipici e il Morsello. Infine canti in piazza Prefettura per rappresentare ognuno la propria comunità”.

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