di ENZO COSENTINO
Oggi 2 giugno, è la Festa della Repubblica. Viva la Repubblica Italiana. Quella dove la “legge è uguale per tutti”, dove non esiste la ndrangheta, dove a tutti è garantito, un lavoro, dove si osservano i dettati costituzionali, dove funziona su tutto il territorio il sistema sanità, dove le istituzioni pubbliche rappresentative sono la quinta essenza della funzionalità e della efficacia, dove tutti rispettano per senso civico e non per imposizione l’ambiente, dove le carceri sono luoghi, si di espiazione di una giusta pena ma anche di recupero, dove si pratica il diritto allo studio, dove il cittadino sa che deve osservare doveri per pretendere diritti, dove non esistono barriere architettoniche, dove il “pubblico” ed il “privato” si compensano per far crescerla questa Repubblica Italiana. Perché si festeggia in questo giorno.
Il 2 giugno del 1946 si svolse il Referendum nel quale gli italiani furono chiamati a scegliere fra Repubblica e Monarchia. Furono le prime votazioni nazionali a suffragio universale a cui parteciparono per la prima volta in Italia anche le donne (la maggiore età era fissata a 21 anni). Al Referendum parteciparono 24.946.878 italiani con l’esclusi degli gli abitanti dell'Alto Adige e di Trieste). Tra questi 12.718.641 (il 54,27%) scelse la Repubblica, contro i 10.718.502 che scelsero la Monarchia. Contestualmente furono votati i rappresentati della Costituente, cioè i Parlamentari che avrebbero dovuto scrivere la Costituzione. Viviamola intensamente questa ricorrenza, oggi più che mai prima , perchè nel mondo si avvertono venti di guerra. E il mondo ha bisogno di Pace.
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