Festa della Liberazione, la Cgil lancia la campagna referendaria per il lavoro dignitoso, stabile, tutelato e sicuro

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  24 aprile 2024 12:11

“L’appuntamento con la storia e la memoria della Liberazione del Paese dal nazi-fascismo ci deve trovare uniti e determinati nella difesa dei valori costituzionali su cui si poggia la repubblica democratica nata dalla Resistenza. Questo 25 aprile non può essere come gli altri. Dobbiamo ritrovarci insieme come una comunità “resistente” per la Liberazione dalle guerre, dal lavoro precario, dal diritto alla salute calpestato, dai soprusi di questa destra nostalgica che mette in discussione la libertà di espressione, e principi come la solidarietà e l’uguaglianza. Sono tanti i motivi per cui è importante ritrovarci insieme, in tutte le piazze dove sono organizzate manifestazioni con l’ANPI, e non solo: noi saremo sul lungomare di Catanzaro dalle 9.30 alle 13.30, ma anche a Vibo Valentia al Valentianum alle 17 e a Crotone, alle 11.30 sul lungomare vicino Lega navale”.

È quanto afferma il segretario generale della Cgil Area Vasta, Enzo Scalese che preannuncia anche l’avvio della raccolta firme per la campagna referendaria “Per il lavoro ci metto la firma”, per rendere il lavoro dignitoso, stabile, tutelato e sicuro.

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Sono quattro i quesiti referendari lanciati dalla Cgil con una raccolta firme rivolta a tutti i cittadini e cittadine per abolire i licenziamenti illegittimi (Jobs Act), limitare i contratti a termine e garantire la sicurezza negli appalti.

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“Il lavoro in Italia è troppo precario e i salari sono troppo bassi – evidenzia il sindacato – Tre persone al giorno muoiono lavorando. Per realizzare il massimo profitto possibile appalti, subappalti, finte cooperative, esternalizzazioni di attività sono diventati normali modelli organizzativi di ogni azienda privata e pubblica mentre il frutto di vent'anni di leggi sbagliate è un netto peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone che per vivere devono lavorare".

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“Lanciamo questa raccolta firme il 25 aprile, perché come ha avuto modo di dichiarare il nostro segretario nazionale Maurizio Landini, pensiamo che sia un momento di rilancio e liberazione del nostro Paese che rimetta al centro il lavoro. Il movimento dei lavoratori e il movimento operaio nel '44, scioperando ed altro, ha dato un contributo importante nella lotta al fascismo e non permetteremo a nessuno di tornare a un'epoca nera e nefasta per il nostro Paese. Rimettere al centro oggi la libertà delle persone, a partire dai diritti del lavoro, è una questione per dare un futuro ai giovani e al nostro Paese”, conclude Scalese.

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