Discoteche ferme almeno fino al 31 gennaio, Rotundo (Silb): "Noi chiusi e altrove movida incontrollata"

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  27 dicembre 2021 18:49

Di CARMEN MIRARCHI

Dopo circa 19 mesi finalmente le attività delle discoteche erano riprese seppur con delle limitazioni. Vaccini obbligatori, green pass, capienza al 50%, mascherine controlli continui e regole ferree da seguire non hanno scoraggiato chi da anni opera nel settore. Discoteche e locali da ballo non sono luoghi di perdizione ma di divertimento, socializzazione e spensieratezza che danno tra l'altro lavoro serio a migliaia di persone.

Insomma da settembre il ritorno ad un minimo di normalità faceva ben sperare soprattutto in vista delle feste di Natale e Capodanno. 
Adesso con la chiusura sino al 31 gennaio e con i ristori del 2020 ancora non pervenuti cosa accadrà?
A spiegarci la situazione è Rodolfo Rotundo, presidente Silb (Sindacati italiano locali da ballo) Calabria centrale.
"Noi stavamo già subendo l'ingiustizia di super Green Pass e tampone, questo però per garantire sicurezza. Poi è accaduto che per la prima volta un decreto è uscito alle 19.55 del 24 dicembre, appositamente per fermare ogni tipo di festa e movida. Attenzione però perché la 'movida' non è stata fermata. In discoteca gli assembramenti ci sono ma controllati, addirittura ho l'elenco delle persone venute dalla mia discoteca ad ottobre. Con un decreto lampo molto miei colleghi che avevano organizzato cene spettacolo hanno dovuto chiudere buttare via tutto. Ci hanno dato una mazzata mortale" dice Rodolfo Rotundo , titolare di una nota discoteca calabrese.

"Nelle discoteche la movida è controllata mentre fuori nei bar e locali per spazi nelle città ci sono dj set ed assembramenti dalle 21. Un esempio è stato il 24 sera con le discoteca calabresi chiuse mentre in una  piazzetta di 500mq a Catanzaro lido (ma non solo) un mega assembramento di 3000 persone senza nessun controllo di green pass o mascherine. I controlli non ci sono stati, le pattuglie passavamo, guardavano ed andavano via. Io in due mesi di apertura ho avuto tre controlli: Nas, Asp ed ispettorato del lavoro" aggiunge Rotundo.



"Io non ce l'ho con il baretto che cerca di sopravvivere ma con chi non fa rispettare la legge. La chiusura precedente delle discoteche non ha risolto nulla. Adesso abbiamo chiesto un incontro per salvare Capodanno.  Io non spero in nulla perché a questo punto c'è la malafede della politica.  Avrebbero potuto farci lavorare nel periodo festivo e chiuderci dopo, ma attenzione non  solo noi ma tutti i posti dove si crea assembramento. Noi siamo stati chiusi 19 mesi ma nulla è migliorato in Italia perchéil problemanon sono i locali sa ballo o della movida " sottolinea Rotundo del Silb.

"Per Capodanno ci sono già locandine di veglioni con dj, cosa che non è permessa perché le persone dovrebbero tenere sempre la mascherina e la musica non dovrebbe essere permessa da nessuna parte. Ma non è cosi perché stanno pubblicizzando serate con cene e dj. Io spero che non ci sia cattiva fede, forse è più facile per le forze dell'ordine controllare due discoteche che 20 baretti che fanno musica" spiega il presidente Silb (Sindacati italiano locali da ballo) Calabria. 

"Io non ho più le forze, stiamo aspettando i ristori promessi da Conte,  questi promessi da Draghi li riceveremo quando saremo falliti. Se ci tengono chiusi più di un mese nemmeno all'Atmosfera ce la farà a sopravvivere" conclude Rodolfo Rotundo.

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