di VITTORIO PIO
Ai nastri di partenza la ventunesima edizione del Festival d’Autunno ideato come sempre dal suo infaticabile direttore artistico Antonietta Santacroce. Il tema scelto per l’edizione di quest’anno, che andrà ad allineare ben 24 appuntamenti diversi fra pop, classica, jazz, danza, teatro e molto altro ancora è quello delle “connessioni”, intese fra culture, popoli, generi musicali e tradizioni: «Rappresentano i ponti ideali che creano unioni e collaborazioni tra tradizioni, artisti e Paesi diversi – ribadisce la Santacroce –. Ma per il Festival sono anche quelle connessioni che permettono alle persone di unirsi tra loro, di condividere esperienze e celebrare la ricchezza della diversità culturale, dando anche la possibilità al pubblico di confrontarsi con gli stessi grandi ospiti presenti in cartellone». Come per le ultime edizioni il Festival avrà due anteprime a Soverato e una a Montauro: il 16 agosto all’arena all’aperto del Teatro Comunale ci sarà il concerto di Fabio Concato, mentre il 22 nella stessa location, in evidenza la comicità di Uccio De Santis, in scena con “Non so che fare prima”. Fabio Concato, fra i beniamini del pubblico è uno dei pezzi pregiati della nostra musica d’autore con una carriera che parte dal 1977, ovvero l’anno del suo esordio discografico. che poi ha delineato un autore elegante, capace di ammirevole autoironia e disincanto, sempre attento alle tematiche ambientali, sociali e civili: le sue canzoni sono entrate nelle nostre vite e ci hanno accompagnato in molti dei nostri anni migliori, senza mostrare i segni del tempo, anzi definendo emozioni e versi poi entrati nell’immaginario collettivo.
“A voltarmi indietro-ribadisce l’artista milanese- scorgo tanti incontri bellissimi e una coerenza assoluta di percorso. Il mio pubblico non ha mai mollato la presa, anzi le fila si sono rinforzate. Certo oggi rispetto a quando ho iniziato, mi sembra proprio che sia cambiato tutto. Ragionare su un disco prevedeva un team affiatato, delle idee, un budget. Ora da una parte è meglio che un album possa anche autoprodursi e diffondersi secondo altri canali, dall’altra però c’è un impoverimento generale, adesso si pensa più ad arraffare facendo cassa di risonanza sul piccolo schermo nel tramite dei talent. Ma di X factor autentico io onestamente ne vedo poco.” “Gigi”, “Fiore di Maggio”, “Guido piano”, Rosalina”, “Sexi Tango”, fino ai singoli più recenti, costituiranno l’ossatura del concerto (nel quale non mancheranno altre gradite sorprese) riproposto con nuovi arrangiamenti e scelte secondo i temi più cari al cantautore. Un bel viaggio al centro del cuore e della testa. nel tramite di un repertorio proposto con grande energia e complicità, assieme agli stessi musicisti che lo accompagnano da una vita, ovvero Ornella D’Urbano (arrangiamenti, piano e tastiere), Stefano Casali (basso), Larry Tomassini (chitarre) e Gabriele Palazzi Rossi (batteria). La terza anteprima avrà luogo il 24 agosto presso la Grangia di Montauro, dove si terrà un coproduzione in anteprima nazionale, ovvero la ripresa del progetto TaraGnawa, un’idea condivisa da Antonio Critelli e Danilo Gatto che facevano parte dei Phaleg, che coniuga due eminenti culture musicali del mediterraneo, ovvero la Tarantella calabrese con la ricca tradizione musicale degli Gnawa, originaria del Nord Africa, in particolare della regione del Maghreb: un viaggio affascinante e dionisiaco fra culture, suoni e colori. A salire sul palco un’Orchestra mediterranea composta da nove musicisti provenienti dalla Grecia e dall’Algeria oltre che dal Marocco e dalla Calabria: Mohcine Ramdan, (guembri, oud), Osama El Karrichi (chitarra acustica, tbal) Alessandro Darsinos ( darabuoka, bendir e rik) , Mohammed Ezzaime El Alaoui (violino, qraqeb), Danilo Gatto (organetto e zampogna), Antonio Critelli (lira calabrese, pipita e zampogna), Francesco Loccisano (chitarra battente), Filippo Scicchitano (contrabbasso) e Andrea Piccioni (tamburi a cornice).
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