Festival d’autunno, intervista a Francesco Colella: il figliol prodigo torna a incantare la sua città

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  03 novembre 2023 16:33

di CARLO MIGNOLLI

Catanzaro è il luogo che ha visto sbocciare i sogni e le passioni di Francesco Colella, attore pluripremiato e interprete di successo al cinema e in tv, un figlio di questa terra, ricco di talento e ambizione. Domani, alle ore 21, si esibirà sul palco del Teatro Politeama con “Le Metamorfosi”, tratto dal romanzo di Apuleio, nel contesto della XX edizione del Festival d’autunno. Per l’occasione, Colella, si è raccontato ai nostri microfoni attraverso un’interessante intervista. 

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Si esibirà domani a Catanzaro nel contesto della XX edizione del Festival d’autunno con “Le metamorfosi”, spettacolo tratto dal romanzo di Apuleio. Com’è stato lavorare a questo progetto?

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“Lavorare a questo progetto è stato ed è molto appassionante. Il romanzo di Apuleio lo frequentiamo da diversi anni e ogni volta è sempre una scoperta e quest’anno abbiamo voluto condividerlo con il Festival d’autunno per la sua ventesima edizione”.

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Per lei di certo non è una data come le altre. Catanzaro è la sua città di nascita, quali sono i ricordi che la legano al capoluogo di regione e quali sensazioni proverà domani sera prima di salire sul palco del Teatro Politeama?

“Ho tanti ricordi legati a Catanzaro, sono nato e cresciuto in questa città e ci torno spesso e volentieri. Dal palco del Politeama, in questo scambio con una platea che sarà per me un compagno di viaggio, l’infanzia, l’adolescenza e la maturità mi assaliranno con i loro ricordi e paesaggi, ma soprattutto i volti, quelli che ho visto trasformarsi e scolpirsi nel tempo e che io amo”.

Quali sono secondo lei, essendo nato a Catanzaro, gli aspetti da migliorare nel nostro territorio per cercare di avvicinare sempre più persone al mondo della recitazione?

“Non vivendo a Catanzaro per me è difficile indicare i miglioramenti che si possono fare nella nostra città. Quello che posso evidenziare è l’attività di tanti amici che fanno teatro da anni e si dedicano all’insegnamento della recitazione. I problemi che ci possono essere riguardano un maggiore sostegno da parte delle istituzioni a queste attività, ma le realtà presenti nel territorio ci sono eccome. Persone a cui voglio molto bene hanno deciso di rimanere a Catanzaro per perseguire questo desiderio di diffondere la cultura del teatro nella nostra città e lo fanno in un modo più che onorevole”.

Nel corso della sua formazione professionale, c’è un attore da cui ha cercato di trarre il più possibile e quindi essere definito da lei la sua fonte di ispirazione?

“Ogni volta che mi capita di lavorare con attrici e attori sono sempre sollecitato e ispirato anche dal lavoro degli altri e lo ero anche da ragazzo. I miei modelli di riferimento sono stato Marcello Mastroianni e Ugo Tognazzi. Da giovane sognavo di andare a cena con uno di loro e poterci parlare”.

La sua figura, oltre ad essere accostata al mondo del teatro, è soprattutto legata a quello del cinema grazie alla sua presenza in film e serie televisive di assoluto livello. Com’è nata la sua passione per la recitazione?

“Ho studiato tanto nella mia vita e ho sempre desiderato fare l’attore, o meglio, non mi ricordo il momento esatto in cui ho deciso di intraprendere questa strada. Sin da quando ero ragazzo, anche alle scuole elementari, mi piaceva dar vita, attraverso semplici letture ad alta voce in classe, a quei personaggi che erano soltanto delle parole. Da lì in poi ho avuto dei compagni di viaggio più grandi di me, che mi hanno preso con loro a fare teatro, tra cui Salvatore Emilio Corea. Recitare era per me un’emanazione naturale, che poi ha richiesto tanto studio, ma non mi è mai capitato di dover scegliere se fare o meno l’attore, nonostante le difficoltà che ho incontrato”.

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