di CARLO MIGNOLLI
In occasione degli 80 anni dalla nascita di Lucio Battisti, il XX Festival d’autunno, grazie al lavoro del direttore artistico Antonietta Santacroce, gli dedicherà una serata che ripercorrerà i suoi maggiori successi il 20 agosto presso l’arena del Teatro comunale di Soverato dove si esibirà Gianmarco Carroccia con il concerto intitolato “Emozioni”: rivivere l’opera di due dei più grandi artisti della musica italiana, che ne hanno segnato la storia, Lucio Battisti e Mogol, questo lo scopo della serata. “Emozioni” è infatti uno spettacolo nato proprio per valorizzare ogni singola canzone, mettendone in risalto anche le sfumature nascoste, pur rimanendo aderente all’originale. Non mancheranno nel repertorio i grandi successi come “Dieci ragazze”, “Fiori rosa, fiori di pesco”, “Il tempo di morire”, “Acqua azzurra, acqua chiara”, “La canzone del sole” e “I giardini di marzo”. Carroccia si è raccontato attraverso una breve intervista rilasciata alla nostra redazione.
Sarai in concerto a Soverato il 20 agosto con “Emozioni”. Parlaci di questo progetto.
"Si tratta di un concerto racconto che, oltre alle esecuzione dei brani di questo sodalizio straordinario di Battisti e Mogol, mi consentirà di introdurre dei pezzi in cui racconterò aneddoti che ho imparato proprio dal maestro Mogol, avendo lavorato con lui durante questi anni. È un percorso cronologico, si parte dai brani scritti a metà degli anni ‘60, fino ad arrivare all’ultimo album del 1980".
Sei mai stato in Calabria? Che ricordi hai della nostra terra?
"Negli ultimi anni sto lavorando molto in Calabria, c’è un seguito importante e devo ammettere che è sempre un piacere tornare. Al di là del lavoro è bello trascorrere del tempo con le persone del luogo che sono particolarmente ospitali".
Hai lavorato con il maestro Mogol, cosa ti ha trasmesso ed insegnato negli anni, ma soprattutto come si è creata questa sinergia?
"È nato tutto in modo spontaneo: l’ho invitato ad un concerto nove anni fa e ci siamo resi conto che il pubblico apprezzava e cresceva sempre di più, quindi è grazie alla gente che siamo andati avanti. Il progetto è poi cresciuto sempre di più raggiungendo numeri molto elevati. Da lui, prima di conoscerlo, ho appreso tanto attraverso i suoi dischi, i quali hanno contribuito alla mia formazione artistica. Lavorando a stretto contatto con lui in questi anni mi sono arricchito molto sul piano umano, è una persona con una grande personalità e che ha tanto da trasmetterti. Nel metodo di lavoro mi ha fornito nozioni base, fondamentali per chi decide di fare questo lavoro".
Sei l’interprete di Lucio Battisti, se avessi l’opportunità di incontrarlo oggi, qual è la prima cosa che gli diresti?
"A questo grandissimo artista direi semplicemente una parola: grazie, un grazie per tutte le cose belle che ci ha lasciato. A mio parere Battisti è stato il più grande innovatore che la musica italiana abbia mai avuto. La sua straordinarietà sta nel fatto che, una persona tanto riservata e discreta come lui, abbia realizzato una quantità enorme di canzoni di grande successo che dopo 50 anni ancora cantiamo a memoria".
Da dove nasce la tua passione per la musica?
"La mia passione per la musica mi è stata trasmessa da mio padre, grande ammiratore di tutta la musica italiana. Quando andavamo il sabato in giro o in viaggio, mi faceva sempre ascoltare le canzoni dei cantautori, dunque già dall’età di quattro anni rimanevo particolarmente colpito. Crescendo, la mia curiosità è aumentata e cercavo di scavare sempre di più nel repertorio di questi grandissimi artisti e conoscere tutta la loro produzione".
Quali sono i consigli che daresti ai giovani che cercano di farsi spazio nel mondo della musica?
"Bisogna ascoltare tanto, non solo la musica attuale trasmessa dalle radio, ma soprattutto quella passato. A mio parere in quegli anni c’è stata la massima espressione musicale quindi va sempre tenuta in considerazione. A prescindere da questo bisogna coltivare questa passione, lavorare, ma soprattutto crederci, perché se tu non credi nel tuo lavoro e in quello che fai difficilmente riuscirà a crederci chi ti ascolta. Anche io ho ricevuto e continuo a ricevere tanti no, però quando hai la convinzione di quello che fai e in primis lo fai per te stesso perché è una cosa che ti porta giovamento, puoi tranquillamente continuare ad andare avanti senza timore".
Hai in mente dei progetti per il futuro?
"Continueremo a portare sul palco il progetto “Emozioni”, che sta andando molto bene e l’obiettivo è raggiungere, attraverso questo, sempre più persone. Parallelamente continuerò a scrivere delle nuove canzoni, che propongo anche nei miei concerti, due di queste le porterò a Soverato, oltre al repertorio Battistiano, proprio perché la gente inizi a sentire il bisogno di ascoltare canzoni scritte e composte da me. Al momento scrivere e proporre mie canzoni è quello che mi stimola di più".
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