È decisamente entrata nel vivo la programmazione catanzarese del primo fino settimana del XXI Festival d’autunno, diretto e ideato da Antonietta Santacroce che ha voluto aprire l’edizione 2024 con un intero weekend dedicato a Giacomo Puccini nei cento anni della morte. Giovedì sera infatti era toccato a Marco Calabrese il fatidico taglio del nastro delle celebrazioni pucciniane con una vera e propria guida all’ascolto della “Turandot”, l’opera che andrà in scena questa sera al Teatro Politeama, coprodotta dal Festival d’autunno insieme al Festival dei Teatri di Pietra. “Turandot e l’ombra di un sorriso” - questo il titolo dell’incontro introduttivo alla serata di lirica che si è svolto a Palazzo De Nobili - ha saputo riempire la Sala Concerti con un Calabrese, anche lui cantante lirico, che ha preso per mano i tanti presenti e li ha accompagnati attraverso la storia della “principessa di gelo” e della sfida dei tre enigmi che porterà Calaf a trionfare: tra racconti, aneddoti, ascolti e qualche sorriso, l’introduzione è stata molto apprezzata, oltre che esaustiva sulle curiosità in merito a uno tra i maggiori titoli di Puccini.
Ieri mattina, poi, è stato il turno della matinée dedicata agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Catanzaro e provincia che hanno potuto assistere a una prova generale, con tanto di indicazioni e spiegazioni loro dedicate, oltre che dal direttore artistico Santacroce, anche dal regista della messa in scena di questa sera, Salvo Dolce: i ragazzi hanno potuto comprendere le dinamiche, i personaggi, la storia e anche conoscere qualche aspetto del teatro in generale. Sono stati svelati sul palco quei passaggi di solito non visibili al pubblico: dall’accordatura dell’orchestra al riscaldamento della voce dei cantanti, alle fasi di trucco e di acconciatura dei tanti personaggi.
«I ragazzi sono stati molto curiosi, hanno scaricato dal QR CODE presente in teatro il libretto dell’opera – ha commentato Santacroce -, l’hanno seguita tutta e sono stati davvero esemplari, attenti e curiosi a ciò che succedeva in scena. Uno degli obiettivi del Festival d’autunno è del resto di avvicinare i più giovani a quella cultura, come la lirica, che non ascoltano perché non la conoscono. Il risultato di questa mattina, perciò, non può che farci enormemente piacere».
Ieri sera poi nel suggestivo Oratorio della chiesa del Carmine, in pieno centro storico, è stato il momento del Galà lirico del trio Fonè, formato da Giovanni Mazzuca al pianoforte, ma anche trascrittore dei pezzi proposti per trio, Giuseppe Arnaboldi al violino e Sabina Fedele alla viola che hanno accompagnato - e fatto molto di più - il soprano Giorgia Teodoro e il tenore Alessandro D’Acrissa, in una carrellata dei maggiori titoli di Puccini, attraverso arie come “Recondita armonia”, “E lucevan le stelle” e “Vissi d’arte” da Tosca, “Un bel dì vedremo” da Madama Butterfly, “Nessun dorma” da Turandot, “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi. E per il gran finale, si è optato per le arie “Che gelida manina” e “Sì, mi chiamano Mimì”, quindi il duetto “O soave fanciulla”, tutti da Bohéme, accolto con un tripudio da parte di tutti i presenti, che hanno rivolto ai cinque un lunghissimo e accorato applauso, una sorta di abbraccio energico e una standing ovation meritata. Ricordiamo che il Galà lirico sarà replicato domenica sera alle ore 18 a Borgia, dove inaugurerà Palazzo Mazza, recentemente ristrutturato e da domenica riaperto al pubblico, e domenica 20 ottobre, sempre alle 18 nella chiesa della Santissima Annunziata a Santa Caterina Borgo.
Gli altri appuntamenti di questo fine settimana del Festival d’autunno - sostenuto da Regione Calabria/Calabria Straordinaria, attraverso i fondi Pac 2014/20; dalla Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, dal Comune di Catanzaro, da Fondazione Carical oltre che da vari Enti privati –proseguono oggi all’Oratorio del Carmine alle ore 11 con la conferenza “I Pekin e le vie della seta dalla Cina a Catanzaro” a cura di Oreste Sergi Pirrò che si soffermerà in particolare sui preziosissimi Pekin prodotti in città, e presenti anche nel primo allestimento del 1924 dell’opera lirica “Turandot” di Puccini; alle 18 nel chiostro di Palazzo De Nobili ci sarà in prima nazionale la produzione originale del Festival d’autunno “My journey to Beijing”, l’opera musicale originale di Alessandro Meacci con lo stesso Meacci al pianoforte insieme alla performer Erica Salbego e alla danzatrice Diana Neumann, che racconterà la storia d’amore tra Marco Polo e Hao Dong. Grande appuntamento infine, alle 21 al Politeama con “Turandot”, con il Coro Lirico Siciliano, l’Orchestra Filarmonica della Calabria, e un cast di cantanti internazionale.
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