Festival del Sociale a Catanzaro, 'inclusione a metà': l'ANS denuncia discriminazione e sordofobia culturale

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  02 ottobre 2025 09:18

 L’Associazione Nazionale Sordi (ANS) esprime forte rammarico e indignazione per l’esclusione sistematica della  realtà dal Festival del Sociale Speciale ideato da Domenico Gareri e prodotto da Life Communication, recentemente svoltosi al Teatro Politeama di Catanzaro con il titolo “Tutti inclusi, oltre ogni limite”, oggi disponibile su RaiPlay.

"Ancora una volta, dietro lo slogan dell’inclusione si cela un approccio parziale e discriminatorio. L’ANS –che da anni opera a livello nazionale per promuovere i sottotitoli come strumento fondamentale di accessibilità per oltre 8 milioni di italiani con problemi uditivi, riconosciuti dall’OMS – non è stata invitata né coinvolta, a differenza dell’ENS, con cui lo stesso Gareri ha avuto in passato rapporti diretti. Riteniamo inaccettabile che un evento finanziato e patrocinato con fondi pubblici regionali (Regione Calabria e Comune di Catanzaro) non garantisca il pluralismo associativo e la partecipazione di tutte le realtà rappresentative delle persone sorde. È doveroso ricordare che la sordità non è solo LIS: la stragrande maggioranza delle persone sorde in Italia è oralista e necessita di strumenti diversi, tra cui appunto i sottotitoli. Ignorare questo significa escludere milioni di cittadini dalla piena partecipazione alla vita culturale e sociale. L’ANS denuncia con fermezza questa scelta come un atto di sordofobia culturale e spettacolare, che contraddice gli stessi principi proclamati dal Festival, e chiede: alla Regione Calabria e al Comune di Catanzaro di vigilare sull’uso delle risorse pubbliche per garantire pari rappresentanza; al Garante per la Disabilità di intervenire per sanare una discriminazione palese; agli organizzatori del Festival di impegnarsi concretamente a includere tutte le realtà rappresentative nelle prossime edizioni. Le persone sorde sono prima di tutto persone, con pari diritti e pari dignità. L’inclusione non può essere a metà: o è per tutti, o non è inclusione"

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