Festival del Sociale a Serra S. Bruno, il Parco delle Serre protagonista del focus sulla Montagna terapia

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  23 agosto 2025 13:13

Il Festival del Sociale, che questanno ha posto al centro della riflessione la Montagna Terapia, ha fatto tappa al Parco Naturale Regionale delle Serre con una giornata che ha avuto lobiettivo diconiugare aspetti scientifici, terapie di cura, attraverso testimonianze dirette da parte dei soggetti che, a vario titolo, sono interessati alla salute mentale e gli operatori istituzionali che del parco sono custodi e ne promuovono la salvaguardia e le attività. Lobiettivo era quello diavviare un laboratorio di idee e proposte da inserire nellambito della sanità calabrese attraverso laccessibilità alla montagna e alle opportunità terapeutiche che  nei tanti territori  classificati montani, calabresi si potrebbero attivare. I soggetti interessati sono le persone con disabilità, e in particolare per coloro che  affrontano nel loro quotidiano,  le problematiche inerenti la salute mentale.

Nel corso della giornata, protagonisti indiscussi sono stati un gruppo di persone con problematiche di salute mentale ragazzi e le loro famiglie, che hanno vissuto una duplice esperienza: da un lato la forza rigenerante del contatto con lambiente naturale, dallaltro lascolto attento e partecipato da parte delle istituzioni, degli operatori sanitariprofessionisti, dei volontari e della società civile.

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La seconda parte della giornata si è svolta presso la sede del Parco, dove il conduttore tv Domenico Gareri ha guidato il dibattito ponendo domande capaci di mettere in risalto lesperienza diretta dei vari soggetti, la prospettiva scientifica e limpegno delle istituzioni.

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«Il Parco è la casa di tutti, e in particolare delle persone fragili che qui trovano un luogo sicuro, accogliente e capace di generare benessere ha dichiarato Alfonso Grillo, Commissario Straordinario del Parco Naturale Regionale delle Serre la nostra sfida è rendere larea protetta pienamente accessibile.  La montagna non deve conoscere barriere: è maestra di resilienza e ci insegna che la fragilità può trasformarsi in forza. In questa direzione, ha proseguito il Commissario, mi farò promotore di una proposta di legge da presentare in Consiglio regionale, affinché la montagna terapia, lo shinrin yoku o forest bathing vengano formalmente riconosciuti nei LEA del sistema sanitario calabrese. Liniziativa è stata accolta con unanime entusiasmo, segno che la strada intrapresa è condivisa e attesa».

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Il Commissario ha così posto le basi per un percorso normativo innovativo che potrebbe collocare la Calabria tra le regioni apripista in Italia per il riconoscimento ufficiale di pratiche terapeutiche che coniugano natura, salute e inclusione a partire dalla specificità della montagna calabrese.

Lino Borello, Vicepresidente delle Guardie Ambientali dItalia Catanzaro, ha posto laccento sulla dimensione della protezione e della vigilanza: «Accompagnare i ragazzi e in generale le persone disabili, nei boschi significa garantire loro sicurezza e serenità, ma anche educarli al rispetto della natura e alla responsabilità verso lambiente. Vedere i loro occhi illuminarsi e i loro sorrisi crescere lungo il cammino è la più autentica ricompensa per il nostro impegno».

Rita Ciciarello, Presidente CASM (Coordinamento Associazioni della Salute Mentale) ha evidenziato il valore pedagogico e riabilitativo dellesperienza: «La montagnaterapia non è soltanto riabilitazione, ma un ponte verso la socialità, la crescita dellautonomia e il rafforzamento dellautostima. Portare tante persone con problematiche di salute mentali, spesso costrette a trascorrere le loro giornate, in ambiti ristretti come possono essere le loro stesse case, in ambienti naturali aperti, dando loro la possibilità di osservare orizzonti vasti,  nonché il ricco patrimonio di flora e fauna che le montagne e i parchi posseggono, significa restituire loro fiducia, ma anche restituire fiducia alle famiglie, che vedono nei loro progressi una luce di speranza».

Giuseppe Seminara, Direttore del Centro di salute mentale di Montepaone Lido, ha riportato i riscontri della ricerca scientifica: «La letteratura medica internazionale è concorde nellaffermare che il contatto con la natura riduce i livelli di stress, migliora le funzioni cognitive e favorisce la riabilitazione. Per le persone in cura, la montagnaterapia rappresenta una medicina naturale potente, che agisce non solo sul piano fisico ma anche emotivo e relazionale. È compito delle istituzioni sanitarie integrare tali percorsiterapeutici nei programmi pubblici».

Il dibattito non si è limitato alle sole relazioni, ma si è trasformato in un vero e proprio patto comunitariotra genitori, operatori, istituzioni e volontari tutti daccordo con la necessità di lavorare insieme per costruire un modello di società più equo ed inclusivo, in cui le fragilità non vengano percepite come limiti, ma, come punti di forza attorno a cui edificare nuove forme di convivenza.

La conclusione della giornata è stata completamente indirizzate verso i veri protagonisti: persone con disabilità mentale e fragilità psicologica, ispiratori di un percorso che non è soltanto terapeutico, ma anche culturale e civile.

Il Festival del Sociale, con questa edizione, ha ribadito con forza la propria missione: tutti inclusi, oltre ogni limite. Una visione che dalle montagne delle Serre guarda lontano, proponendo un modello capace di unire salute, ambiente e comunità.

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