di FRANCESCO IULIANO
La donna vista da Dante ed il rapporto tra Beatrice e la donna di oggi, sono stati i temi dell’incontro dal titolo “Beatrice e la donna di oggi” organizzato dalla sezione di Catanzaro della Fidapa ed allestito nella sala Concerti di Palazzo de Nobili.
Un percorso culturale guidato dal professore Luigi La Rosa al quale ha partecipato, con la presidente della sezione Fidapa, Laura Gualtieri, anche la consigliera di sezione, Ida Canino.
L’interpretazione dei versi, invece, è stata affidata agli attori del Teatro di Calabria, Mariarita Albanese e Salvatore Venuto.
“Con questo secondo appuntamento - ha detto Laura Gualtieri - abbiamo voluto analizzare la figura di Beatrice sotto diversi aspetti. Se nel precedente anno sociale ci siamo confrontati sulla figura di Beatrice nel mondo della scienza, quest’anno abbiamo pensato di Beatrice nella donna di oggi cercando di capire cosa c’è nella donna dei nostri giorni di Beatrice e viceversa. Parlare di Dante non è un argomento arcaico, come potrebbe pensare qualcuno soprattutto se, analizzando quanto accaduto negli ultimi anni con la pandemia, la guerra - di cui non se ne conosce la fine - e la speculazione economica, ci viene da pensare che ci troviamo per davvero in una selva oscura”.
A Ida Canino - che ha spiegato come Beatrice sia stata per Dante l’energia propulsiva che lo ha aiutato ad intraprendere il suo viaggio -, il compito di introdurre il contributo del professore Luigi La Rosa. “
“Dante - ha spiegato - anche quando non lo si avverte, vive nelle nostre coscienze perché è una mente che ha esplorato l’universo. Di recente molti libri e molte pubblicazioni si soffermano sulla scienza di Dante e, in particolare, sulla scienza astronomica di Dante, proprio perché è riuscito a mandare il suo sguardo al dil à delle cose che vediamo”.
Del rapporto tra Beatrice e le donne di oggi, il professore La Rosa ha spiegato come non ci si debba fermare alla interpretazione romantica e tradizionale della figura di Beatrice, in quanto quella figura è solo un prototipo che ha attraversato i secoli ma che non corrisponde all’idea di Dante.
“Beatrice - ha detto - è una donna messa nella Divina Commedia non tanto come immaginetta sorridente e come specchio della luce divina. Addirittura noi abbiamo una Beatrice che in qualche caso diventa ultra moderna. Nel 1300 Dante la rende professoressa rispetto a lui. Cioè Beatrice spiega a Dante alcuni fenomeni di carattere fisico.Si verifica una condizione in cui è l’uomo ad essere istruito dalla donna sul piano scientifico. La donna di Dante anticipa esattamente la donna che oggi noi abbiamo di fronte, cioè la donna capace di arrivare a qualsiasi traguardo. Allo stesso tempo, la donna di oggi somiglia molto alla Beatrice perché è l'artefice della condizione spirituale e culturale di Dante, così come la donna di oggi continua ad essere, nonostante i suoi impegni, ad essere l'artefice della condizione umana. La donna è, sostanzialmente, il centro intorno a cui ruota la nostra società”.
Suggestiva la lettura di alcuni passi dell’opera dantesca a cura dei due attori del Teatro di Calabria, Mariarita Albanese e Salvatore Venuto.
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