"Figli del Minotauro", il film di Attanasio che racconta "una mitologia positiva sulla Calabria"

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images "Figli del Minotauro", il film di Attanasio che racconta "una mitologia positiva sulla Calabria"

  22 luglio 2023 10:08

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

“Prendiamo una traccia per costruire una mitologia positiva sulla Calabria e sugli abitanti”. 

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Così Eugenio Attanasio descrive il contenuto di “Figli del Minotauro”, il film diretto da lui e proiettato ieri sera al cinema d’essai organizzato nello spazio Gemini del Mu.Ma.K, il museo all’aperto realizzato da qualche anno a Caminia di Stalettì, di fronte ad un pubblico attento e interessato.

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“E’ una pellicola che gira da un annetto – prosegue il regista del film - ed è stato proiettato in tanti festival di settore in Italia: al Festival internazionale di Salerno, a Maratea, Catania ma torna qui, a Caminia, dove sono state girate le prime scene. È un documentario con inserto di fiction che racconta una mitopoiesi sul contemporaneo, sulla figura degli allevatori come depositari di una cultura millenaria che vede l’uomo a contato con gli animali”. 

In base a questo rapporto “si sviluppa una storia che ha una connotazione antropologica e mitologica. Raccontiamo di come nasce il graffito a Papasidero e dell’incontro dei primi coloni greci quando arrivano nell’istmo delle Calabrie e incontrano gli allevatori di vitelli”. 

Da qui, “la storia di vitulia e Italia. La storia si confonde col mito ma è storia. Noi prendiamo una traccia per costruire una mitologia positiva sulla Calabria e sugli abitanti, di gente che lavora, di stransumanti che praticano questo antico rito del trasferimento degli animali e la Calabria diventa un po’ un West in una tradizione molto antica”.

Soddisfatto il sindaco di Stalettì Mario Gentile: “Patrocinio sentito per un’iniziativa interessante che raccoglie l’antico mito della civiltà contadina. Siamo ben felici di aver contribuito alla riuscita di questa serata”.

Presente anche Francesco Fragomele, vicepresidente della Provincia di Catanzaro: “Ci troviamo nella bellissima cornice di Caminia dove si diceva che fosse abitata da Re Italo e anche perché la Calabria era la terra dei vitelli. Il film ci ripercorre la via della transumanza in questo legame tra le coste e la montagna. A livello politico si sta lavorando in questa direzione. Era doverosa la presenza dell’istituzione Provincia”.

Dal canto suo, Attilio Armone, direttore del museo afferma: “Ogni anno facciamo eventi importanti. Stasera abbiamo avuto l’onore di avere Attanasio, proseguiremo il 28 col “Il Miglio blu”, un premio rivolto alle personalità che si sono distinte per valorizzare Caminia e Copanello. Poi, focalizzeremo l’attenzione sull’archeologia e sulle eccellenze Stalettesi nel Mondo. Rocco Iannone è il direttore artistico della Ferrari, Domenico Condo grande ricercatore su Cassiodoro e San Gregorio e Giuseppe Rachetta, un regista che si sta interessando alla valorizzazione di questo sito”. 

L’opera in ferro in esposizione “rappresenta Re Italo realizzata da Mirienzo con 32 quintali di materiale ferroso di recupero”.

E infine, Massimo Polito, presidente della Proloco di Stalettì dice: “E’ una bella iniziativa. Attilio mi ha coinvolto e sono soddisfatto. Il film vuole riscoprire i valori della nostra terra e della nostra cultura e stiamo cercando di far riscoprire valori e tradizione che stanno a cuore a tutti. Il 30 faremo la festa dei migranti che non si faceva da tanto”.

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