Il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, si rivolge al senatore e coordinatore regionale in Calabria di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori.
Attraverso un post su Facebook, Morra ricorda che dall’inchiesta antimafia "Imponimento" emergerebbe che la figlia “del boss Tommaso Anello è stata assunta nel laboratorio di analisi di Mangialavori nel 2018, anno delle Politiche”. Morra afferma che tre degli arrestati sono accusati di aver “contribuito a formare la strategia del sodalizio criminale del clan Anello promuovendo il sostegno della cosca alle elezioni politiche nazionali del 2018 per Mangialavori" poi eletto al Senato della Repubblica.
Morra ricorda, inoltre, che il collaboratore di giustizia Bartolomeo Arena, “ritenuto attendibile dalla Dda del procuratore Gratteri”, ha dichiarato in pubblica udienza nel processo Rinascita Scott che il clan Lo Bianco-Barba di Vibo ha manifestato “interesse per il senatore Mangialavori alle ultime politiche”. Morra chiede quindi come mai Mangialavori, che è anche componente della Commissione parlamentare antimafia, non abbia sinora mai chiarito pubblicamente quanto emerge sul suo conto dalle inchieste del procuratore Gratteri e chiede spiegazioni pure sul silenzio di Mangialavori in ordine ai “casi” Provincia di Vibo e Comuni di Tropea e Capistrano.
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