Il consigliere Pellegrino pur favorevole alla revoca della prima delibera, critica l'operazione per l'indebitamento trentennale: "Sarebbe meglio prendere atto della situazione dichiarando il dissesto finanziario"
26 luglio 2020 17:40di PAOLO CRISTOFARO
Si è riunito il 20 luglio, a Filadelfia, nel Vibonese, il consiglio comunale. Tra le varie cose, ha votato la revoca dell'autorizzazione per l'anticipazione della liquidità volta a coprire i debiti certi, liquidi ed esigibili dell'Ente, riconosciuti al 31 dicembre 2019, optando, invece, come indicato dal decreto legge del 19 maggio, per la richiesta di un contributo alla Cassa Depositi e Prestiti, per un ammontare di 713.528,99 euro. La somma è l'equivalente del pesante stock di debiti commerciali dell'Ente.
Il 29 aprile scorso, con apposita delibera, il Comune aveva demandato all'organo finanziario l'impiego dell'anticipazione di liquidità per la copertura dei debiti. Il sopraggiunto decreto legge, però, ha istituito il fondo di liquidità per il pagamento dei debiti commerciali degli enti territoriali. Gli Enti possono richieste alla Cassa Depositi e Prestiti, appunto, l'anticipazione di liquidità per i pagamenti da saldare, subordinati al loro previo riconoscimento. Per la restituzione è previsto un piano di ammortamento a rate costanti che può durare fino a 30 anni.
Con delibera del 20 luglio, il Consiglio ha pensato di avvalersi della Cassa Depositi e Prestiti, revocando la precedente delibera per l'anticipazione della liquidità. Il consigliere Carchedi ha chiesto di ottenere l'elenco dei debiti che si andranno a pagare, ma il sindaco, Maurizio De Nisi, ha sottolineato che "il consigliere dovrebbe conoscere bene i debiti del Comune visto che sino al 30 gennaio 2020 ha ricoperto la carica di vicesindaco".
Preoccupazione desta anche l'intervento del consigliere Pellegrino, il quale, seppur favorevole alla revoca della prima delibera, critica l'operazione per l'indebitamento trentennale e sostiene "come sarebbe meglio prendere atto della situazione dichiarando il dissesto finanziario". Alla fine ha comunque votato a favore.
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