di FILIPPO VELTRI
La morte di una persona giovane e di una personalita’ pubblica ancor di piu’ suscita sgomento, emozione, tradisce il senso di vuoto che ci opprime. In un periodo come questo la sensazione di straniamento e di quel vuoto e’ accentuata ancor di piu’ ed e’ smisurata. In morte della Presidente Jole Santelli tutta la Calabria e tutta l’Italia - senza alcuna distinzione di appartenenza politica o ideale - stanno vivendo da ieri mattina questa terribile situazione.
Si e’ andati a letto con le cifre ed i numeri spaventosi della pandemia che da mesi ci opprime e ci si e’ risvegliati senza la Presidente, quella che da otto mesi stava governando la Calabria. Morta all’improvviso. Un senso di stupore, di incredulita’, le conferme richieste nella vana speranza che non fosse vera quella notizia finche’ non sono arrivate tutte le conferme.
‘’Jole Santelli, presidente della Regione Calabria, si è spenta serenamente questa notte nella sua casa di Cosenza’’ ha recitato in maniera sublime, nella sua voluta semplicita’ , il comunicato ufficiale di prima mattina della Regione. Perfetto.
Jole Santelli ci lascia, lascia i suoi cari innanzitutto, la sua famiglia alla quale era profondamente legata, senza che nessuno si sia azzardato in questi momenti, in queste ore, a dire una solo parola di merito sul suo operato politico in questi otto mesi segnati dalla tragedia Covid. Nemmeno su quei social che nella loro insopportabile furia vendicativa e carica di odio, di livore e di invidia l’avevano a volte pure derisa senza nemmeno conoscerla! Giusto che sia cosi’ ed aggiungo normale anche. Finalmente. Almeno per una volta. Un senso di pietas, di dolore vero e condiviso, non di facciata ma profondo, per una giovane donna che non ha mai nascosto nulla della sua situazione, sta infatti pervadendo la regione da sud a nord, stordita da una notizia che l’ha tramortita come un pugile suonato in un ring di boxe.
Avviene tutto questo perche’ la morte e’ come un lavacro dove tutto alla fine si cancella e si dimentica? Vogliamo pensare e crediamo che non sia cosi’, tanto dura e assolutamente inattesa e’ stata la notizia. Jole alla fine un segno profondo – e che segno! - l’ha infatti lasciato: quello di una vera combattente, di una donna che non si piega, che non si arrende, che voleva vivere e che ce la stava facendo, trasmettendo la sua voglia di vivere e la sua semplicita’ e genuinita’.
I calabresi, cara Presidente, ti ricorderanno. Eri una donna speciale. Riposa in pace.
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